La decisione
Bari, annullata l'interdittiva antimafia alla società che gestiva Pane e Pomodoro e Torre Quetta: «Procedimento errato»
La decisione del Tar di Bari azzera il provvedimento che aveva portato alla revoca delle concessioni per la gestione della spiaggia cittadina. E ora potrebbe aprirsi la partita dei risarcimenti
Il Tar di Bari ha annullato l'interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Bari nel 2020 nei confronti di «Il Veliero», che gestiva le spiagge cittadine di Torre Quetta e Pane e Pomodoro, perché la Prefettura di Bari ha omesso di comunicare alla società l’avvio del procedimento.
L’interdittiva antimafia era stata disposta dalla Prefettura nel maggio 2020 e poi sospesa dal Tribunale di Bari nel gennaio 2021, quando i giudici avevano ammesso la società al controllo giudiziario. A luglio 2022 la Corte di Appello aveva poi ripristinato l’interdittiva accogliendo l’appello della Dda di Bari. Poi la Cassazione aveva nuovamente ribaltato il quadro.
Nel 2018 il Comune aveva deliberato le concessioni demaniali alle due società «Il Veliero» (difesa dagli avvocati Saverio Sticchi Damiani, Felice Lorusso e Francesco Biga), per la gestione dei servizi balneari di Torre Quetta e Pane e Pomodoro, «Adriatica» per il locale bar sul molo Sant’Antonio con annesse terrazze. Dopo meno di un anno furono accertate le prime violazioni amministrative, da Polizia locale, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, relative alla gestione delle attività con contestazione di inadempienze sui servizi da erogare rispetto ai contratti sottoscritti. A settembre 2019 il Comune dichiarò decaduta la concessione del Veliero e alcuni mesi dopo, a maggio 2020, la Prefettura ha emesso l’interdittiva antimafia con conseguente revoca delle concessioni demaniali e la restituzione dell’intera area: la Prefettura aveva ritenuto le società gestite di fatto dal pregiudicato Orlando Malanga, «ritenuto veicolo di infiltrazione mafiosa». La società era formalmente intestata a Rosa Di Modugno.
I giudici (Seconda sezione, presidente Palliggiano, estensore Di Bello) hanno osservato che omettendo di comunicare a «Il Veliero» l’avvio del procedimento per l’emanazione dell’interdittiva antimafia, la Prefettura di Bari ha omesso «le garanzie della partecipazione procedimentale» previste a favore della società. I giudici rilevano pure che in precedenza esisteva, in materia, un diverso orientamento della giurisprudenza, richiamando però una pronuncia della Corte di giustizia Ue del 2020 e una più recente decisione del Tar della Campania del 2023. «Non può trascurarsi – è scritto in sentenza – che l’impresa incisa dal provvedimento è stata ammessa al controllo giudiziario (…), segno evidente della emersione di possibili elementi di recisione dei legami con ambienti controindicati». Ora, ferma restando la possibilità per la Prefettura di fare appello al Consiglio di Stato, potrebbero essere avanzate richieste risarcitorie da parte degli ex gestori.