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«Bentornato a Bari, caro Camilleri»: la città omaggia lo scrittore con proiezioni, reading e concerti

 
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«Bentornato a Bari, caro Camilleri»: la città omaggia lo scrittore con proiezioni, reading e concerti

Gli eventi nell'ambito del centenario dello sceneggiatore, romanziere, drammaturgo e regista, ricordando alcune sue esperienze vissute nel capoluogo pugliese

Martedì 09 Settembre 2025, 13:35

18:17

La città di Bari, con “Bentornato a Bari, caro Camilleri”, festeggerà il centenario di Andrea Camilleri proponendo due eventi, in programma il 12 ottobre al Teatro Piccinni e il 13 ottobre al Teatro Petruzzelli, curati da Gianna Fratta e Felice Laudadio, promossi dal Comune di Bari e organizzati da Puglia Culture e Camerata Musicale Barese. Gli appuntamenti si inseriscono nel programma nazionale per il centenario, ad opera del Fondo Andrea Camilleri e del Comitato Nazionale Camilleri 100, con Siae main sponsor e Rai main media partner.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina, a Palazzo di Città.

Al Teatro Piccinni - a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili - il 12 ottobre alle ore 18, come evento fuori abbonamento della stagione teatrale comunale, verrà proiettata in alta definizione la registrazione audiovisiva dell’ultimo (e ormai leggendario) spettacolo teatrale, Conversazione su Tiresia, scritto e interpretato da Camilleri l’11 giugno 2018 al Teatro Greco di Siracusa dinanzi a 5.000 spettatori che al termine tributarono al grande scrittore e commediografo un lunghissimo, caloroso applauso. Camilleri - a quasi 93 anni e ormai cieco come Tiresia - parte dall’Odissea di Omero per raccontare nel suo monologo la storia e gli avvenimenti centrali della vita di Tiresia già narrati dai più grandi scrittori quali Sofocle, Seneca, Dante Alighieri fino a Guillaume Apollinaire, Virginia Woolf, Primo Levi, Ezra Pound e altri ancora. Andrea Camilleri scelse Tiresia e quel che di questo personaggio ci hanno trasmesso la letteratura, la filosofia, la poesia, e lo elegge a pretesto - come già fece Borges con molti dei suoi temi prediletti - per investigare un pensiero da cui estrarre tracce, o prove, della sua vita precedente. Le infinite manipolazioni subite da questa straordinaria figura attraverso epoche e generi, costituiscono per Camilleri uno specchio in cui riflettersi, e attraverso cui rileggere il senso ultimo dell’invenzione letteraria.

Si continua il 13 ottobre, alle ore 20.30, al Teatro Petruzzelli - con ingresso a pagamento e biglietti acquistabili presso i circuiti della Camerata Musicale Barese - per l’evento inaugurale della 84ª stagione concertistica 2025-26 della Camerata che, per l’occasione, dedica proprio a Camilleri la sua apertura con “Camilleri100. Musica, parole, voci, volti”.

Lo spettacolo unisce recitazione a musica, con quattro grandi attori - Paolo Briguglia, Maurizio Micheli, Laura Morante e Lina Sastri - impegnati nell’interpretazione a 4 voci di testi camilleriani ricavati dalle opere e dalle dichiarazioni pubbliche dello scrittore siciliano, mentre la musica jazz, tanto amata e frequentata da Camilleri, si intercala ai testi. E i protagonisti musicali sono due fuoriclasse del jazz internazionale: Omar Sosa e Marialy Pacheco, entrambi pianisti cubani, entrambi noti per la fusione tra ritmi afro-cubani, musica tradizionale cubana e jazz contemporaneo. I due artisti, nella loro performance a due pianoforti, uniranno la loro eredità cubana con la musica classica europea e il jazz, creando un dialogo musicale appassionato ed energico, che Camilleri avrebbe apprezzato, da grande amante del jazz quale era.

Quel “Bentornato a Bari” richiama alcune esperienze vissute nella città da Andrea Camilleri. Alla fine degli Anni Cinquanta, ancora molto giovane, fu l’aiuto regista del suo docente di regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma, il grande Orazio Costa, per la messa in scena di una memorabile edizione di Assassinio nella cattedrale di T. S. Eliot, interpretato da alcuni “mostri sacri” della scena teatrale italiana quali Salvo Randone, Andrea Checchi, Elena Cotta, Alessandro Ninchi, Carlo Alighiero. Lo spettacolo ebbe la sua “prima” il 25 dicembre 1956 al Teatro Piccinni, prodotto dall’appena costituito “Teatro Stabile della Regione Pugliese” diretto da Giuseppe Giacovazzo che, in seguito, fu direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno. Camilleri restò legato allo Stabile barese per il quale realizzò, sempre al Teatro Piccinni, le regie di altri spettacoli fra i quali Il topo di Carlo Maria Pensa, Il perfetto amore di Roberto Bracco (entrambi nel 1957) e L’innocenza di Camilla di Massimo Bontempelli (1958). Nell’aprile 2014 il Bif&st-Bari International Film&Tv Festival - ideato e diretto da Felice Laudadio - dedicò un grande tributo a Camilleri che al mattino del 12 aprile, in un Teatro Petruzzelli gremito in ogni ordine di posti, fu il protagonista di una lunga masterclass fra passato e presente. Nella stessa serata, sempre al Petruzzelli, gli fu conferito il “Premio Fellini per l’eccellenza artistica”, accolto da un’interminabile standing ovation dell’immenso pubblico.

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