Insulti a sfondo razziale, offese e sputi in faccia e sulla sua bici: è quanto ha dovuto subire un bimbo di 11 anni di Gioia del Colle, nel Barese, figlio di una mamma italiana e di un papà nigeriano. E’ accaduto venerdì sera, la prima volta che l’11enne era uscito da solo con i suoi amichetti, ha raccontato sua madre che sui social ha denunciato il fatto.
La mamma dell’11enne, che lavora nel sociale, ha deciso di parlarne anche in un post su Facebook. Interpellata, spiega di aver condiviso con suo figlio la scelta di rendere noto l’accaduto «perché non debba succedere mai più». «Ora - sottolinea - mio figlio sta meglio ma è stato un trauma, un’aggressione a tutti gli effetti, e col passare dei giorni emergono nuovi particolari. Pare che siano partiti in tre, poi gli altri si sono defilati ed è rimasto solo un ragazzino un po' più grande di lui. Il segno di questa cosa rimarrà, ma un paese intero si è sollevato e lui si è sentito protetto. Anche il sindaco lo ha chiamato. C'è stata una comunità che ha gridato allo scandalo». «Non è la prima volta che viene bullizzato per il colore della sua pelle - aggiunge la mamma - ma questa volta si è oltrepassato il limite»
«Ci attiveremo anche come servizi sociali»
«E' un episodio per il quale ci attiveremo anche come servizi sociali, per comprendere come sia potuto accadere in una fascia d’età così giovane, che sia maturata questa idea di discriminazione. Analizzeremo sicuramente il contesto familiare». E’ quanto afferma il sindaco di Gioia del Colle (Bari), in merito all’episodio dell’11enne vittima di insulti razziali per il colore della sua pelle, al quale un ragazzino di poco più grande ha anche sputato addosso. Secondo quanto riferito dal bambino a sua madre, avrebbero iniziato in tre a insultarlo, poi sarebbe rimasto solo uno di loro.
«Un episodio così brutto - prosegue il sindaco - che sfocia in una discriminazione, nella nostra comunità non c'è mai stato. Noi abbiamo centri di accoglienza con profughi dall’Ucraina, dall’Africa, non abbiamo mai avuto nessun problema di accoglienza e non voglio che la città ora venga alla ribalta in maniera negativa».
Il sindaco ha anche chiamato personalmente il bimbo per esprimergli la vicinanza di tutta la comunità: «Si è spaventato, ci è rimasto male - spiega Mastrangelo - è un bambino dolcissimo, bravo. Ed è stato contento delle tante manifestazioni di solidarietà che sono arrivate, anche dai suoi amici di classe»