Fabio Caserta è un uomo intelligente prim’ancora che un tecnico che gode di buone credenziali. Lo aveva già dimostrato nel giorno della presentazione ufficiale quando, rispondendo alla domanda sull’obiettivo del Bari, spiegò che «sarebbe fondamentale far tornare l’entusiasmo». Stavolta, alla vigilia della prima di campionato, regala un altro spaccato di concretezza, praticità, realismo. «Dove possiamo arrivare? Io sono molto contento del gruppo costruito dalla società ma sarà il campo a dirci il valore della squadra». Con tanti saluti agli esercizi acrobatici che, sempre più, invadono le conferenze stampa degli allenatori. Talvolta, ai limiti del patetico.
«Ho chiesto ai ragazzi di combattere palla su palla, questa piazza ha bisogno di gente che lotta e non molla mai - il messaggio dell’allenatore - abbiamo buone qualità, bisogna metterle in campo. Voglio vedere sacrificio. Mi aspetto una crescita costante della squadra; mi aspetto una buona partita, ci sta che si facciano errori ma vorrei vedere anche cose positive. Mi aspetto un segnale di crescita importante».
L’arrivo Castrovilli ha calamitato tantissime attenzioni. Calciatore di talento, uno che fa la differenza anche in serie A. Ma anche ragazzo di straordinaria semplicità, un sorriso che ruba gli occhi e quell’animo da tifoso che ti “sbatte” il cuore. «Non lo scopriamo oggi, la sua carriera parla per lui - spiega Caserta - si è voluto rimettere in discussione a casa, sente la piazza come poche volte accade nel calcio. Ci aspettiamo tanto da lui, ma da tempo sta fermo e non ha il ritmo partita. Ha tanto entusiasmo e ce lo ha trasmesso in allenamento. Gaetano è più avanti rispetto ad Antonucci. Nessuno dei due sarà titolare ma potranno essere utilizzati a gara in corso. A proposito, grazie ai tifosi per l’incoraggiamento e il sostegno, bisogna ricreare entusiasmo, se c’è unità di intenti possiamo fare bene. Faremo di tutto per fare un grande torneo».
«Qualcuno è in ritardo, per varie vicissitudini hanno saltato allenamenti e parlo di Verreth e Dorval. Per il resto la squadra sta bene. Bisogna trovare il ritmo partita. Ora ci confrontiamo con una delle squadre più forti della B. Loro tra l’altro hanno un allenatore bravissimo che è riuscito già a dare la sua impronta al Venezia. Conosco benissimo Stroppa. Ha vinto campionati ed è una persona eccezionale».
Uno zoom tattico. Nel Bari ci sono due esterni “bassi” molto aggressivi. Un po’ troppo? Caserta non è d’accordo: «Dorval e Dickmann sono due giocatori con qualità molto offensive. Ma sono convinto che sono in grado di fare tutte e due le fasi come accade in tutte le squadre, anche in quelle di livello internazionale. Tra l’altro, se hai due terzini che spingono puoi mettere in difficoltà gli avversarsi. Tutto sta ad avere gli equilibri giusti. Dorval ha già giocato come terzino, a destra. Dickmann, pure».
A Milano, in Coppa Italia, il Bari ha commesso qualche errore di troppo in fase di disimpegno.
Caserta non cambia idea sulla costruzione dal basso: «Credo che ci voglia personalità per poter fare determinate cose. Nella rosa del Bari, se partiamo dalla linea difensiva, la vedo in tutti gli interpreti. Credo tanto in questo modo di proprorsi in fase di avvio dell’azione. I giocatori che ha il Bari, soprattutto in difesa, possono fare quel tipo di gioco. La palla lunga deve essere un’alternativa, non la regola. Contro il Milan ho chiesto di esasperare quella giocata. In alcuni momenti è andata bene, in altri no anche per merito degli avversari, fortissimi».
La prima vigilia di Caserta da allenatore del Bari: «La vivo in modo sereno, dal primo giorno. Sono orgoglioso e felice di essere un allenatore del Bari. Conosco le difficoltà. So che non è facile allenare qui, perché ci sono tante aspettative. Però so anche che tanti colleghi avrebbero voluto essere al mio posto, questa è una piazza straordinaria. Cominciamo a Venezia. Non sarà facile per noi, ma nemmeno per loro. Parlerà il campo e vedremo chi è stato più bravo. Un rinforzo per la difesa? Siamo sempre vigili, bisogna vedere cosa propone il mercato. Bisogna vedere se c’è disponibile un calciatore capace di alzare il livello. Bisogna dare il tempo ai ragazzi, perché si abituino a cambiare il modo di interpretare il ruolo in una difesa a 4 e a marcare in modo diverso».
Chiusura dedicata al calendario, terribile guardando il valore e il blasone dgli avversari: «È importantissimo partire col modo giusto. Sono convinto che la gara che giochi e prepari condizioni le altre. Io ragiono partita dopo partita. Inutile fare le tabelle».