L’hotel è stato acquistato (al prezzo di 4,4 milioni di euro) e ristrutturato (spesi altri 2,5 milioni). Ma mentre la «funzione alberghiera» (si legge nella relazione al bilancio 2024) è da tempo entrata nel vivo, la «decisione della Fondazione di utilizzare tale struttura per supportare le persone fragili con disabilità intellettiva nel mondo del lavoro», lodevolissima sul piano sociale, stenta a decollare, o quanto meno, mettiamolo così, non appare così evidente. Ed è (anche) per questo che il senatore Filippo Melchiorre (FdI) ha presentato una interrogazione parlamentare non solo per chiedere di fare luce su quella operazione immobiliare, invocando una ispezione del Mef, ma anche per sottoporre al governo l’opportunità di rafforzare in sede normativa i controlli sugli impieghi patrimoniali delle fondazioni, «specialmente nei casi in cui queste esercitino attività in ambiti di mercato competitivo».
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