I «baby boss» di Japigia non ostentano la propria appartenenza criminale «solo» andando armati in discoteche e locali di intrattenimento, finendo anche coinvolti in agguati, ma gestiscono attività illecite, forse proprio per conto del clan. È ciò che sembra emergere dall’ultima indagine sulle case popolari del quartiere a sud del capoluogo, dove i carabinieri hanno scoperto un alloggio occupato abusivamente e trasformato in laboratorio della droga. A custodirne le chiavi il 21enne Francesco Crudele, negli ultimi mesi balzato all’onore delle cronache per due fatti di sangue che hanno acceso i riflettori sulla violenza e pericolosità dei rampolli delle famiglie mafiose della città. Crudele, amico di Eugenio Palermiti, nipote omonimo del boss del quartiere, era nella discoteca Bahia di Molfetta la notte del 22 settembre 2024, quando fu uccisa per errore la 19enne Antonella Lopez e lui stesso rimase ferito. La notte di Capodanno, poi, fu portato sanguinante in ospedale perché colpito di alcuni proiettili...
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION