Il caso
Due morti nel centro massaggi a luci rosse a Bari: si allarga l’inchiesta della Procura
In corso nuovi accertamenti sui decessi a ottobre e a maggio: ipotesi prostituzione
Si allarga l’inchiesta della Procura di Bari sul centro massaggi a cui sembrerebbero collegati due decessi avvenuti a distanza di mesi, e in luoghi diversi, in città: unico filo conduttore la massaggiatrice che era con i due uomini quando sono morti. L’ipotesi è che dietro massaggi estetici e trattamenti di benessere si nascondessero prestazioni sessuali a pagamento.
Nel fascicolo, iscritto a carico della donna, il pm Matteo Soave ipotizza i reati di sfruttamento della prostituzione e morte come conseguenza di altro delitto. Il primo caso risale allo scorso autunno: un uomo ultra sessantenne morì in casa della massaggiatrice forse durante un rapporto sessuale. L’autopsia non ha rivelato segni di violenza e non si esclude quindi una morte naturale. Quello che le indagini stanno cercando di accertare è se l’uomo avesse assunto farmaci, all’epoca non rinvenuti. L’inchiesta era ad un punto morto, quando il 9 maggio scorso la svolta con un secondo decesso, questa volta in una struttura nel quartiere Picone, dove è morto un professionista 55enne. Anche in questo caso nessun segno di violenza, tranne una ferita lacero contusa dietro la testa forse provocata dalla caduta dopo il malore: un decesso per infarto, come per il 60enne, a seguito di un messaggio e molto probabilmente di un rapporto sessuale con la stessa donna, a questo punto formalmente indagata. E anche in questo caso gli inquirenti stanno cercando di accertare l’eventuale assunzione di farmaci da parte della vittima. La relazione autoptica ancora non è stata depositata, ma intanto le indagini vanno avanti con le verifiche sulla documentazione del centro estetico...