BARI - Ritenta la strada del patteggiamento l’ex oncologo barese Vito Lorusso, accusato di essersi appropriato di farmaci del reparto dove prestava servizio, l’Istituto Tumori di Bari. Il peculato (ora riqualificato in ricettazione) di un Maloox e la ricettazione di altre tre confezioni di medicinali (circa 19 euro il danno materiale causato all’ospedale) sono i reati per i quali ieri Lorusso è finito - di nuovo - alla sbarra. Nei mesi scorsi la stessa richiesta di patteggiamento era stata rigettata dal gup in udienza preliminare perché ritenuta non congrua ma i difensori di Lorusso, gli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta, hanno reiterato la proposta, ottenendo l’assenso dalla Procura, con contestuale modifica del capo d’imputazione da peculato in ricettazione. Il giudice si è riservato, stralciando la posizione dell’ex primario, e deciderà alla prossima udienza del 25 settembre.
È invece cominciato il dibattimento per le due infermiere che erano state rinviate a giudizio con Lorusso, Lidia Scarabaggio e Donata Acquaviva (quest’ultima accusata di aver sottratto ad aprile 2021, durante la pandemia, una dose di vaccino Covid). Nei loro confronti l’Istituto tumori si è costituito parte civile.
L’indagine ha documentato, tra il 2019 e il 2021...
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