Il caso

Bari e la relazione Codice interno. Il centrodestra non molla: «Avere i documenti è un nostro diritto»

FRANCESCO PETRUZZELLI

«Vogliamo avere un quadro di ciò che la Prefettura ha comunicato a Leccese». A cominciare dalla nota che la Prefettura ha trasmesso al sindaco su azioni di bonifica e prescrizioni su Amtab e Amiu

BARI - La richiesta è stata protocollata nelle scorse ore direttamente sulla scrivania del sindaco Vito Leccese. «Vogliamo conoscere gli esiti della commissione ispettiva e gli interventi e le prescrizioni di risanamento amministrativo indicati dalla Prefettura».

Il centrodestra al Comune di Bari torna all’attacco sul caso Codice Interno, l’inchiesta giudiziaria di un anno fa che tra arresti e indagini sulle presunte infiltrazioni mafiose nell’apparato amministrativo ha fatto traballare a lungo Palazzo di Città. Scongiurata l’ipotesi dello scioglimento dell’amministrazione comunale, i consiglieri delle forze di minoranza vogliono leggere la documentazione ufficiale: la nota che la Prefettura ha trasmesso al sindaco Leccese comunicando tutte le azioni di bonifica e le prescrizioni impartite, soprattutto sulle aziende municipali come Amtab e Amiu, dopo i circa sei mesi di presenza in città dei tre commissari mandati dal Ministero dell’Interno per scandagliare pagine e pagina della vita comunale barese.

«Nell’ipotesi in cui gli atti fossero riservati, le chiediamo i riferimenti normativi ostativi alla pubblicità degli stessi», scrivono nella nota trasmessa a Leccese tutti i gruppi consiliari di centrodestra, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Romito Sindaco e Udc. In realtà una mossa non a sorpresa e annunciata nei giorni scorsi quando i consiglieri di minoranza in commissione Trasparenza si sono visti respingere ai voti (con il blocco granitico di Pd e civici) la richiesta di acquisire, rivolgendosi direttamente al sindaco, i risultati delle indagini ministeriali.

«Non possiamo limitarci alle sole notizie di stampa. Vogliamo avere un quadro chiaro di ciò che la Prefettura ha comunicato a Leccese. E il sindacato ispettivo è nelle prerogative di noi consiglieri comunali», spiegano da giorni i rappresentanti del centrodestra.

Deleghe congelate Ma i dardi indirizzati a Leccese arrivano in queste ore anche dal fronte «amico». In casa centrosinistra i consiglieri comunali sono ancora in subbuglio per la mancata distribuzione delle deleghe «extra» da parte del sindaco. Dopo le nomine fatte alla Città Metropolitana con il maxi-listone di delegati, a Palazzo di Città ci aspettava uno sblocco in queste ore anche sul fronte comunale. Ma nulla da fare e nessun decreto.

Acque agitate soprattutto nel Pd dove non si risolve la sfida fra l’assessore Pietro Petruzzelli e il consigliere Lorenzo Leonetti: entrambi ambiscono alla delega piena allo Sport e non ammettono spacchettamenti ipotizzati nei giorni scorsi (al primo il turismo sportivo, al secondo gli impianti e i rapporti con le associazioni agonistiche e non). Ma la maggior parte del gruppo dem sostiene Leonetti ritenendo che «l’assessore Petruzzelli abbia già le sue deleghe piene e operative come Sviluppo Locale, Turismo e Blu Economy» e che «debba essere dato un piccolo riconoscimento a quei consiglieri che, nonostante il boom di preferenze, sono rimasti fuori dalla giunta». Per la serie «a buon intenditor poche parole».

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