BARI - «Oggi è una giornata particolarmente suggestiva perché onoriamo il ricordo di Luigi Gurakuqi, patriota albanese in esilio a Bari che fu trucidato il 2 marzo del 1925 a pochi passi da palazzo di Città. Questo tragico capitolo ci ricorda l’importanza di difendere sempre la libertà e la democrazia, anche quando gli interessi economici e politici sembrano ostacolarle». Lo ha detto il sindaco di Bari, Vito Leccese, deponendo un mazzo di fiori sotto la targa che ricorda l'assassinio del patriota albanese, oggi nel centenario della sua uccisione.
«Al tempo stesso - ha aggiunto Leccese - oggi rinnoviamo l'esigenza di ricordare il ruolo che la nostra città ha esercitato, soprattutto agli inizi del '900, nell’accoglienza di coloro i quali erano perseguitati politici nei loro Paesi, specie nell’area orientale, per via delle loro idee e delle loro opinioni. Oltre a Gurakuqi, Bari ha ospitato infatti anche figure del calibro di Hrand Nazariantz, il più grande poeta armeno perseguitato dall’Impero Ottomano. Da sempre, dunque, la nostra città ha testimoniato la sua naturale vocazione all’accoglienza e all’ospitalità e, in questo centenario, desideriamo ribadire con convinzione i sentimenti di amicizia fratellanza e vicinanza che legano la città di Bari al popolo d’Albania». Con il sindaco c'erano anche Elisa Spiropali, presidente dell’Assemblea albanese; Gledian LLatja, sindaco di Elbasan; Rosario Petta, sindaco di Piana degli Albanesi; Angelo Massafra, arcivescovo emerito di Scutari-Pult; Milva Ekonomi, già ministra per gli standard e i servizi dell’Albania; Mimi Kodheli, già ministra della Difesa dell’Albania; e Pandeli Majko, già primo ministro dell’Albania.
Inoltre oggi il Comune e l’Università di Bari Aldo Moro, con il patrocinio del consolato generale della Repubblica d’Albania di Bari, promuovono una di giornata di studi per rendere omaggio allo scrittore e politico albanese, figura di spicco del rinascimento del Paese delle Aquile, insignito dell’onorificenza postuma di «Eroe del Popolo d’Albania».