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Assalto con piccone e vernice contro sede Municipio 1 Bari, la rivendicazione sul sito Rivoluzione Anarchica

 
Redazione online

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Bari, assalto a colpi di piccone e vernice alla sede del Municipio 1: blitz dei centri sociali per Ramy

«Inizieremo a colpire, a volte colpiremo forte, col ministero e il Ministro Piantedosi ce la prenderemo al momento giusto»

Giovedì 30 Gennaio 2025, 11:58

BARI - Una rivendicazione per l’azione con cui, la sera tra 21 e 22 gennaio, è stata imbrattata e danneggiata la sede del Municipio 1 di Bari, dove fu anche realizzata la scritta 'Vendetta per Ramy', è stata pubblicata sul sito 'Rivoluzione anarchica' in un articolo datato proprio 22 gennaio. La natura e l’attendibilità della rivendicazione al momento non viene confermata da fonti investigative.

Nell’articolo ci sono anche minacce nei confronti delle istituzioni e delle forze dell’ordine: «Inizieremo a colpire, a volte colpiremo forte - si legge - altre neanche ve ne accorgerete, siete tuttx (la 'x' finale è usata in tutto l'articolo per non fare distinzioni di genere, ndr) obbiettivi, dal vigile al generale, dal comune alla prefettura».

Nell’azione, durante la quale fu lanciata anche una bomba carta, sui muri furono realizzate le scritte 'No Cpr' e 'Vendetta per Ramy', in riferimento al 19enne morto il 24 novembre scorso a Milano cadendo da uno scooter che veniva inseguito dai carabinieri. «Col ministero e il Ministro Piantedosi ce la prenderemo al momento giusto - prosegue l'articolo - ora ci concentriamo su altro. Sopravvivere e sabotare, individuare e colpire. Il fuoco necessario a chiudere I Cpr può essere acceso solo dalla rabbia dex reclusx, noi saremo il fuoco della vendetta». Secondo quanto scritto nell’articolo, l’azione dimostrativa è stata compiuta «a danno del comune» e come forma «d’intimidazione alla Prefettura e al Prefetto Russo» perché «il comune e il prefetto sono enti separati ma complici».

Segue poi un elenco di alcuni episodi in cui i migranti sarebbero stati vittime negli ultimi mesi. «Questi sono alcuni dei vostri crimini, questa lista è per rendervi consapevoli che c'è chi vi guarda e non resta indifferente». Sul caso indagano la Digos e la Dda di Bari. 

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