L'iniziativa
Mola, salvano un ragazzo dal suicidio: encomio a due agenti municipali
Premiati altri due colleghi che hanno soccorso una bambina intrappolata in auto
MOLA - La storia della Polizia locale è piena di gesta eroiche che in alcuni casi culminano con una vita salvata. A scrivere una nuova pagina di questa storia sono due uomini della Polizia locale di Mola di Bari: il vice-sovrintendente Massimo Capotorto, 56enne di Mola e l’agente scelto Vincenzo Fiore, 42, di Triggiano. I due agenti hanno salvato un ventenne del posto, che stava per compiere un gesto inconsulto. «Eravamo impegnati, nella sala consiliare del Comune, in un corso di formazione - raccontano - quando alla centrale operativa del comando giungeva una segnalazione telefonica: un ragazzo, in stato di profondo malessere, stava per togliersi la vita».
Con tempestività, i due agenti lasciavano l’aula e si lanciavano alla ricerca del giovane. Non è stato semplice rintracciarlo perché si era nascosto nel campo di calcio di contrada Cerulli, un luogo della periferia cittadina da anni abbandonato e spesso frequentato da malintenzionati e carovane di nomadi. Dopo alcune ricerche, i due agenti riuscivano a individuare il ragazzo in lacrime. Dal primo approccio, emergeva il profondo disagio patito dal giovane a seguito di una delusione affettiva, che lasciava presagire un gesto estremo. Una situazione che i due agenti affrontavano con estrema delicatezza e cautela. E mentre prendeva sempre più corpo l’intenzione del giovane, che minacciava di salire sui due mattoni posizionati sotto l’unico albero dello stadio abbandonato, gli agenti pazientemente riuscivano a convincere il giovane a non attuare i propositi suicidi e ad accettare invece le cure dei sanitari del 118 che Capotorto e Fiore, con premura insieme ai colleghi del comando della Polizia locale, avevano allertato. È il lieto fine di un intervento tra due poliziotti molto sensibili e un ragazzo fragile.
Non è la prima volta che un uomo in divisa salva qualcuno. Ma ogni episodio ha una sua storia e ogni protagonista ha una sua fragilità. L’unica cosa che accomuna le vite è che sono tutte importanti. Ed è in queste circostanze che l’uomo in divisa non deve aver paura, deve mostrarsi sicuro. Il vice sovrintendente Capotorto e l’agente scelto Fiore, in questo caso, hanno agito con il cuore, non hanno pensato al pericolo ma solo alla persona che era lì, in lacrime, ricordando, come insegnano alle scuole di Polizia, che «nessuna vita va sprecata, giovane o anziana che sia: tutte sono importanti. Non bisogna mai scoraggiarsi, perché la vita riserva anche tanti sorrisi».
Per questo eroico gesto, i due agenti hanno ricevuto un solenne encomio, conferitogli ieri (nel corso della Festa di San Sebastiano nel Teatro comunale) dal comandante Nicola Leone, dal sindaco Giuseppe Colonna, dall’assessore alla Polizia locale Marco Ungaro e dal presidente del consiglio comunale Nicola Tanzi, alla presenza di sindaci, rappresentanti della Chiesa, delle forze dell’ordine, per aver eroicamente salvato una vita. Encomio anche agli agenti Joseph Fanetti e Vincenzo Grasso per aver tratto in salvo una bimba rimasta chiusa nell’auto in panne della loro mamma. In due episodi, il valore della vita e la responsabilità di chi indossa una divisa.