BARI - La gravità degli indizi unita alla circostanza di indagini ancora in corso rendono massime le esigenze cautelari a carico di Concetta «Conny» Sciannimanico, l’impiegata della Asl Bari finita in carcere il 12 novembre. E dunque il Riesame ha riespinto ieri il ricorso con cui la difesa della 47enne dipendente dell’Area tecnica chiedeva di andare ai domiciliari, nell’appartamento di servizio assegnato al marito carabiniere in una caserma di Bari.
Non solo soldi (28mila euro quelli trovati nella cassaforte di casa), ma anche regali (18 borse di lusso) e favori che la geometra Sciannimanico (con laurea presa in servizio) avrebbe ottenuto da almeno tre imprenditori affidatari di lavori della Asl. Uno di loro si sarebbe occupato di effettuare una ristrutturazione nella villetta al mare della 47enne barese, anche questa perquisita il giorno dell’arresto alla ricerca di eventuali prove.
Il costruttore Nicola Murgolo (finito ai domiciliari) avrebbe ad esempio messo a disposizione della Sciannimanico un operaio per effettuare lavori nella casa al mare, in provincia di Brindisi.
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IL DIFENSORE DI MURGOLO: LAVORI FATTURATI AL MARITO
«I lavori nella villa al mare della signora Sciannimanico sono stati regolarmente fatturati a suo marito». E’ quanto dice l’avvocato Nino Ghiro, difensore del costruttore Nicola Murgolo. «E’ tutto tracciato e dimostrabile».
