Sabato 06 Settembre 2025 | 08:58

Muore un migrante, disordini nel Cara di Bari. Gli ospiti del centro bloccano le uscite e distruggono la mensa. La vittima è deceduta dopo aver ingoiato delle pile che gli hanno perforato l'intestino

 
Luca Natile (foto Donato Fasano)

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Luca Natile (foto Donato Fasano)

l'esterno del cara di Bari

l'esterno del cara di Bari

Le proteste nel pomeriggio, a seguito della notizia del decesso in ospedale di un trentenne che era stato ricoverato dopo aver ingoiato alcune pile. E' intervenuta la Polizia: situazione sotto controllo. Disposta l’autopsia

Lunedì 04 Novembre 2024, 22:58

23:43

BARI - La morte (in ospedale) di un migrante scatena la rivolta all'interno del Cara di Bari. E' accaduto intorno alle 17 nella struttura di Bari Palese, dove gli ospiti hanno lungamente protestato per le condizioni di vita nel centro. La situazione è tornata sotto controllo interno alle 20.

A scatenare la rabbia dei migranti è stata la notizia, giunta nel pomeriggio di oggi 4 novembre, del decesso di un uomo di una trentina di anni che ieri si era sentito male e oggi stato portato all'ospedale San Paolo e che - secondo quanto riferito da alcuni ospiti del Cara - non avrebbe ricevuto cure adeguate.

A quanto sembra l'uomo avrebbe ingoiato delle pile, e questa sarebbe la causa scatenante del suo malore, mentre il decesso sarebbe avvenuto per arresto cardiaco: fatale la perforazione intestinale conseguente all'ingestione di oggetti metallici. Le proteste, però, non si sarebbero concentrate tanto sulla morte, quanto sulla richiesta di avere maggiore libertà sia all'interno del centro e della possibilità (negata) di uscire per recarsi in ospedale.

E' per questo che alcuni ospiti del centro, in segno di protesta, hanno bloccato le uscite con una catena e hanno divelto le suppellettili della nuova sala mensa, appena realizzata. Sul posto numerosi agenti della Polizia di Stato, coordinati dal vicario del questore, per garantire la sicurezza della struttura in cui sono ospitati anche alcuni dei migranti inizialmente portati nel centro di detenzione temporanea in Albania e poi ricondotti in Italia dopo l'annullamento dei decreti da parte del Tribunale di Roma. Sul cadavere del migrante deceduto è stata disposta l'autopsia. 

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