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Bari, «la nostra scuola cade a pezzi»: la protesta al liceo artistico De Nittis

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Bari, «la nostra scuola cade a pezzi»:  la protesta al liceo artistico De Nittis

Finestre e intonaco pericolanti, ma il trasferimento è solo nel 2027

Martedì 01 Ottobre 2024, 13:22

BARI - Reclamano il diritto ad uno studio gratuito e soprattutto «sicuro». Gli studenti del liceo artistico De Nittis di Bari hanno indetto ieri una giornata di sciopero. Si sono ritrovati, compatti, all’ingresso della loro scuola, muniti di slogan, striscioni e cartelli per protestare sulle condizioni a dir poco precarie di un istituto che presenta una serie di forti criticità.

Da porte e finestre fatiscenti ai bagni spesso inagibili con i lavandini otturati, dall’intonaco che continuamente si stacca cadendo in testa agli studenti. E ancora: l’impianto elettrico scoperto e pericolante, la formazione di classi «pollaio» (insufficienti ad ospitare tutti gli studenti e spesso sprovviste di riscaldamento funzionante), il materiale mancante che, invece, dovrebbe essere fornito per i laboratori.

SOLUZIONE LONTANA La situazione della struttura è nota da tempo: non a caso, è stata programmata la ricollocazione degli studenti in altra sede, individuata nella caserma di corso Sonnino. Le difficoltà nel trasferimento di un istituto di indirizzo artistico, tuttavia, prevedono tempistiche particolarmente lunghe: il termine della progettazione, infatti, è stimato alla fine di novembre 2027. Per tale ragione, gli studenti richiedono interventi urgenti almeno nelle zone maggiormente frequentate, al fine di ridurre rischi oggettivi per l’incolumità e la salute. «Non aspetteremo di farci male sui banche di scuola», uno degli slogan più ribaditi dai ragazzi. Che, in un altro striscione, scrivono a lettere cubitali «Non vi crediamo più», riferendosi proprio alle tante promesse mai mantenute.

Tutelare i valori della scuola Eventuali opere urgenti dovrebbero comunque passare dalle autorizzazioni della Città Metropolitana e della Regione Puglia. La scuola può agire direttamente soltanto con risorse proprie che, ovviamente, non bastano a far fronte ai numerosissimi problemi in atto. Tuttavia, la dirigente Santa Ciriello non condivide la protesta degli studenti. «I ragazzi sono sempre stati al corrente sia dell’evoluzione dei progetti riguardanti l’istituto, sia di quanto sia effettivamente nella nostra disponibilità per intervenire», afferma.

«Le segnalazioni agli organi competenti sono state puntualmente inoltrate, ma è fin troppo facile intuire che molte criticità non siano risolvibili dall’oggi al domani. Continueremo a combattere per migliorare le condizioni di vivibilità della scuola. Ma non posso proprio condividere chi sostenga che quasi sia meglio svolgere attività all’esterno che all’interno. La scuola ha un sistema di valori da preservare: un mondo che ogni giorno proviamo a costruire con le nostre forze, dentro la realtà che viviamo. Nessuno vuole sminuire o ignorare un contesto che tutti soffriamo. Ma al contempo è indispensabile essere realisti e provare ad agire insieme sulle impellenze che possiamo migliorare. Perciò, mi auguro che si riprenda a lavorare regolarmente, continuando nel frattempo ad insistere per avere attenzioni e possibilmente soluzioni concrete a stretto giro, in modo da affrontare con il migliore stato d’animo possibile l’anno scolastico appena cominciato».

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