BARI - Se qualcuno si è interfacciato con imprenditori, o con uffici pubblici, per truccare appalti o chiedere denaro, lo ha fatto a titolo personale. E quel qualcuno, nel caso dell’ex assessore regionale Alfonsino Pisicchio, potrebbe essere suo fratello Enzo, che insieme a lui stamattina dovrà comparire davanti al gup Nicola Bonante per l’udienza preliminare del processo in cui sono imputati insieme ad altre sette persone per concorso in corruzione e turbativa d’asta. Nell’ultimo interrogatorio davanti al pm Claudio Pinto, il 10 luglio, l’ex esponente politico del centrosinistra ha letteralmente scaricato il fratello minore, spiegando di non sapere dei soldi né delle richieste fatte a Comune di Bari e Regione (entrambi si costituiranno parti civili): «Che mio fratello dica cose che coinvolgono la mia persona sono responsabilità di mio fratello e non mia. Non era il mio alter ego»...
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