BARI - Non c’è solo l’esatta dinamica del violento litigio sfociato in una sparatoria nell’indagine della Dda di Bari sull’omicidio della 19enne Antonella Lopez e sul quadruplice tentato omicidio mafioso di altre quattro persone, tra le quali il nipote 20enne del boss di Japigia, l’omonimo Eugenio Palermiti, reale bersaglio dei proiettili sparati nella notte tra sabato e domenica nella discoteca Bahia di Molfetta. C’è il tentativo di mettere insieme i pezzi di un puzzle che vede fronteggiarsi, da almeno due anni, i giovanissimi rampolli delle casate mafiose della città in dimostrazioni di forze, spesso proprio nei locali di intrattenimento. E così gli inquirenti stanno mettendo in ordine episodi, protagonisti, «sfide» e sgarri su social e notizie, quasi mai denunciate, di aggressioni e pestaggi.
Il martedì prima del delitto di Molfetta, Palermiti junior (che in questa storia è una delle vittime) si è presentato al Pronto soccorso del Policlinico con forti dolori all’addome e alle braccia. Ha detto ai medici di essere caduto...
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION