BARI - La violazione delle norme in materia di appalti pubblici è di per sé sufficiente a provare il concorso nella bancarotta da 220 milioni di Ferrovie Sud-Est, del quale - oltre che gli amministratori - devono rispondere anche i beneficiari degli appalti milionari. È basandosi su questo principio che la Procura di Bari ha impugnato la sentenza con cui, il 1° marzo, il Tribunale (presidente Rosa Calia Di Pinto) ha condannato a 10 anni l’ex amministratore unico Luigi Fiorillo, a 4 anni l’avvocato romano Angelo Schiano, a 4 anni e 6 mesi l’imprenditore romano Ferdinando Bitonte, a quattro anni e due anni (pena sospesa) rispettivamente gli ex dirigenti Francesco Paolo Angiulli e Nicola Di Cosola assolvendo altre sette persone dalle rispettive imputazioni anche in concorso con Fiorillo e Schiano...
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