BARI - L’idea è arrivata dalla catena di una bicicletta, ma nessuna forma, senza la sostanza che la trasforma in oggetto, potrebbe diventare realtà. A Londra è stato realizzato un giardino sensoriale con il contributo del Politecnico di Bari e del suo laboratorio di fabbricazione digitale Fab Lab.
Il risultato ha ottenuto il primo posto assoluto per sostenibilità ambientale ed è stato premiato dalla visita dei reali inglesi Carlo III e Camilla. Al di là degli addobbi floreali, il valore aggiunto, innovativo e green è arrivato dalla progettazione. Per realizzarlo è stata impiegata la tecnologia additiva e il «mattone ecologico» creato appositamente, è stato la dimostrazione del potenziale delle stampanti 3d.
«La manifattura additiva – spiega il prof. Giuseppe Fallacara, ordinario di Progettazione architettonica al Poliba - sta cambiando radicalmente il modo di pensare l’architettura ma siamo ancora nella fase inziale: le università hanno un ruolo essenziale per la formazione di nuove figure professionali che possono interpretare al meglio queste nuove tecnologie».
«Rispetto al passato, la differenza è che oggi un architetto può progettare, disegnare, immaginare e soprattutto auto-costruire con le stampanti 3d i propri manufatti. È un po’ un’esagerazione questa, ma dà il senso di un cambiamento che lo vede diventare autore della propria costruzione o quantomeno lo mette nella condizione di poterne seguire, fino ai più piccoli dettagli, la realizzazione. Il punto, il cambio di passo, è che oggi il margine fra teoria, digitalizzazione e costruzione diventa sempre più stretto».
L’architetto Fallacara ha sviluppato l’idea progettuale del landscape designer Giulio Giorgi che ha immaginato il «World child cancer nurturing garden» al Chelsea Flower Show di Londra 2024, la più grande e antica esposizione floreale della Gran Bretagna. Pensato come spazio sensoriale dedicato ai piccoli pazienti oncologici, il giardino è stato interamente realizzato con materiali naturali, facilmente replicabili in diversi contesti ambientali e climatici negli ospedali dove operano ong come World Child Cancer Uk.
Per costruire una serie di invasi curvilinei per contenere piante e fiori, utilizzando un unico mattone ecologico, il paesaggista lombardo ha chiesto aiuto al prof. Fallacara che al Poliba coordina il dottorato di ricerca «Progetto per il Patrimonio: Conoscenza, Tradizione e Innovazione» che fa ricerca su tecniche innovative con il supporto del Fab Lab, il laboratorio di fabbricazione digitale del Politecnico.
L’idea di partenza è stata eliminare gli spigoli per garantire piena sicurezza ai bambini. Le costruzioni con i Lego hanno poi ispirato il gruppo di Fallacara ad immaginare un mattone nuovo traendo spunto dal componente ovale di una catena di bicicletta, che si adatta a qualsiasi forma curvilinea. In più, avvalendosi dell’esperienza nella stampa 3d con materiali naturali, sono stati realizzati mattoni in argilla 3d.
Dai prototipi in scala ridotta ottenuti nel FabLab di Bitonto si è arrivati alla produzione in grande scala affidata all’azienda Wasp di Massa Lombarda, leader del settore. Ha trasformato il modello del Poliba nel mattone definitivo: due circonferenze di 16 cm di diametro, unite per un’altezza di 25 cm, per 34 cm di lato, impilabili alla sommità e in terracotta. Il sistema automatizzato per la produzione seriale personalizzata di prodotti ceramici ha prodotto 600 moduli. Il progetto si è trasformato in realtà nel «World child cancer nurturing garden».
Il giardino si è aggiudicato il primo premio perché, secondo la giuria, è «un bellissimo esempio di fusione tra tecniche antiche e moderne e costituisce un ottimo esempio per progettare e costruire giardini in modo più sostenibile». All’anteprima del Chelsea Flower Show non è mancata la visita di re Carlo d’Inghilterra e della regina Camilla che hanno seguito con interesse la storia del progetto sviluppato dal Politecnico di Bari. «Stampare con queste tecnologie additive – ci spiega Fallacara - significa affrontare il tema dell’ecosostenibilità. Le malte prodotte possono impiegare scarti di lavorazione lapidea o materiali eterogenei o leganti a base naturale. Nella manifattura additiva ci può cioè essere una risposta ambientale. Come Politecnico stiamo facendo tantissima ricerca nel campo e rispondendo a diversi bandi europei per costruire unità abitative o edilizie partendo da scarti lapidei o edili e stampando pietre artificiali».
«Per Londra è stato creato un mattone innovativo. Non solo in grado di creare muri curvilinei ma è stato fatto su misura: lo abbiamo pensato, progettato e poi lo abbiamo auto-costruito customizzandolo alle nostre esigenze», conclude.