BARI - L’ex assessore regionale Alfonsino Pisicchio avrebbe sfruttato il suo speso politico per agevolare imprenditori amici, e - per il tramite del fratello Enzo - avrebbe concluso dei veri e propri «patti corruttivi»: in cambio avrebbe avuto assunzioni, o anche (Enzo) regali e denaro contante. La Procura di Bari ha chiuso le indagini sull’inchiesta che il 10 aprile ha visto finire ai domiciliari i due Pisicchio, contestando a 12 persone - a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità - sedici episodi che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta fino al falso ideologico, alla truffa aggravata alla Regione e all’emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, oltre che illecito finanziamento ai partiti.
L’avviso di conclusione, che normalmente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato ieri...
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