Sabato 06 Settembre 2025 | 06:39

La ricostruzione dell'agguato: il figlio del boss era nel B&B con l'amica 35enne, poi la morte

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

La ricostruzione dell'agguato: il figlio del boss era nel B&B con l'amica 35enne, poi la morte

Foto Donato Fasano

Le parole della donna arrestata e di due testimoni contenute nell'ordinanza cautelare firmata dal gip Vittorio Rinaldi

Mercoledì 05 Giugno 2024, 21:20

BARI - «Non ho capito più niente e sono rimasta immobile per alcuni istanti». Così si è difesa Angela De Cosmo, la 35enne arrestata oggi 5 giugno e che il 1° aprile 2024 era in macchina con il 41enne Raffaele Capriati, ucciso quella sera in un agguato mafioso. La donna è accusata di detenzione e porto illegale di arma da fuoco con l'aggravante di aver favorito un clan mafioso: avrebbe fatto sparire la pistola che Capriati aveva addosso. Probabilmente, secondo la Dda di Bari, l'arma rimane ancora nella sua disponibilità

La ricostruzione della serata, con le parole della donna e di due testimoni, è contenuta nell'ordinanza cautelare firmata dal gip Vittorio Rinaldi. Lei e Capriati si sarebbero intrattenuti in B&B di Torre a Mare. «Ci siamo messi in macchina e ci siamo diretti verso via Bari, la strada che poi conduce in tangenziale. Ad un certo punto siamo stati raggiunti da una moto. Tutto è avvenuto velocemente. Ho sentito dei rumori, inizialmente ho creduto di aver urtato qualcosa, perché ho visto il vetro anteriore destro che si infrangeva. Ho sentito, credo due rumori, che poi ho realizzato fossero esplosioni».

Intorno alle 21,30 la Fiat 500, percorrendo via Morelli e Silvati, all'altezza del civico n.1, sarebbe stata affiancata da una moto con in sella due persone, una delle quali avrebbe esploso alcuni colpi d'arma da fuoco che hanno colpito e ucciso Capriati. La donna, rimasta illesa, dopo aver proseguito la marcia per poche centinaia di metri, si è fermata al civico 2 di via Bari, in corrispondenza di una fermata dell'autobus, dove c'erano due ragazze minorenni che aspettavano il bus che le avrebbe riportate a Bari. Dopo aver accostato «sono scesa dall'auto e delle ragazze si sono fermate. Ho chiesto loro di aiutarmi».

In questa ricostruzione sono state sentite anche le minori. «La donna ha aperto lo sportello, è scesa dalla macchina, molto agitata, si è seduta su una panchina e ha detto: 'Vi prego aiutatemi, chiamate qualcuno. Continuava a ripeterlo in continuazione. Seduto nella macchina dal lato passeggero c'era un uomo riverso sul sedile che io credevo fosse svenuto». Le due ragazze hanno chiamato il 118 più volte e «nel frattempo ho visto che l'uomo non era svenuto ma era morto e l'ho detto» ai soccorritori. Lello Capriati è morto appena arrivato al Pronto soccorso del Policlinico di Bari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)