BARI - «Uomini e donne in cerca di pace» è il tema della 19/a edizione della festa dei popoli che sarà ospitata a Bari dal 23 al 26 maggio prossimi. La rassegna, che promuove il dialogo tra popoli e culture, sarà caratterizzata da alcune novità rispetto alle passate edizioni come il confronto, nella giornata di apertura, tra i candidati sindaco di Bari che sarà preceduto dalla esibizione del compositore e musicista palestinese Ramzi Aburedwan che accompagnato dal suo ensemble musicale Dal'Ouna e dai musicisti baresi Fabrizio Piepoli, Nabil Bey (Radiodervish) e Anna Rita Di Leo, spazierà dalle composizioni originali a un ampio repertorio di musica araba e palestinese.
Se il pomeriggio di venerdì sarà dedicato alle scuole con in programma le performance degli studenti di sei istituti della città, sabato toccherà alla cantante franco-camerunense Valérie Èkoumè, che nel corso di una masterclass dedicata alla musica africana a cui potranno partecipare 20 persone dagli 11 anni in su, insegnerà l’importanza della lettura e della scrittura ritmica insieme alla tecnica vocale e delle percussioni. L'edizione 2024 della rassegna vedrà l’istituzione di un premio alla memoria di Giacomo Princigalli, promotore del dialogo interculturale e protagonista della vita politica locale e nazionale, a cui è intitolato il Giardino del rione Mungivacca in cui si svolge la festa. Il premio intende sostenere progetti musicali, interculturali nei quali la musica e le arti si propongono come occasioni per l’incontro e il dialogo tra persone, popoli e culture che si affacciano sul Mediterraneo. Il dialogo tra i popoli passa anche per il cibo e i referenti di Ethnic Cook, progetto che promuove l’integrazione tra i migranti e la comunità ospitante, offriranno un laboratorio di decorazione di biscotti con i più piccoli. Il giardino che accoglierà il festival è stato ripulito dai volontari di Legambiente Bari, dell’associazione Plastic Free e dell’associazione Seconda Chance che crea opportunità di reinserimento per i detenuti.