BARI - Il caso di una violenza sessuale di gruppo su una 13enne barese - risalente a novembre 2019 - commessa da tre giovanissimi, tutti minorenni, finisce davanti alla Corte Costituzionale. Anzi, a finirci è un articolo del decreto Caivano, quello che nell’ambito della nuova legge sulle baby gang (entrata in vigore a novembre 2023) vieta la possibilità della messa alla prova per chi risponde di violenza sessuale aggravata.
A sollevare la questione di legittimità costituzionale della norma è il Tribunale per i Minorenni di Bari che ha sospeso il procedimento penale in corso nei confronti di uno dei tre adolescenti e ha trasmesso gli atti alla Consulta.
LA VICENDA La violenza sessuale di gruppo risale a quasi cinque anni fa. La vittima, poco più che una bambina, aveva trascorso con alcuni amici il pomeriggio del suo compleanno. Rimasta da sola con tre di loro, ha raccontato di essere stata costretta a compiere atti sessuali: uno avrebbe abusato di lei mentre gli altri due “hanno aiutato ad approfittare di me. Non solo - sono le sue parole - hanno assistito in maniera impassibile a ciò che mi stava accadendo, ma hanno aiutato» l’amico «a bloccarmi per poi farmi sedere agli scalini ove è stato consumato l’atto sessuale. Sono stata costretta a farlo e non ho avuto la capacità di reagire»...
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION