BARI - Esattamente due anni fa una indagine della Procura di Bari ha azzerato i vertici dell’amministrazione comunale di Polignano a Mare, portando ai domiciliari l’ex sindaco Domenico Vitto e l’ex vicesindaco Salvatore Colella. Una storia di favori elettorali e appalti, per la quale il processo è in corso, nella quale è possibile ritrovare le impronte digitali di alcuni dei protagonisti dell’inchiesta su Sandro Cataldo, marito dell’ormai ex assessora regionale Anita Maurodinoia, finito ai domiciliari giovedì nell’operazione dei pm Claudio Pinto e Savina Toscani che ha contribuito a far saltare l’accordo tra Pd e Cinque Stelle e dunque le primarie del centrosinistra di Bari.
Nell’aprile 2022 gli arresti della Finanza arrivarono a meno di tre mesi dalle elezioni di Polignano, spazzando via (almeno sulla carta) un intero gruppo di potere che si coagulava intorno a Vitto, all’epoca presidente regionale dell’Anci e stella del Pd pugliese. Anche lì il refrain era il solito: appalti in cambio di voti. Ma gli accertamenti su quanto avvenuto nel corso del 2021 non sono terminati, perché il pm Michele Ruggiero ha continuato a indagare su altri episodi: altri appalti che sarebbero stati addomesticati per placare la fame della politica. E non si può fare a meno di notare che Colella, vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, ex centralinista con la terza media, era stato eletto con la lista civica di Alfonso Pisicchio ed era poi passato nelle file di Sud al centro di Sandrino Cataldo...