A Torre a Mare
Omicidio Capriati, il nipote del boss barese era in auto con una donna. L'ipotesi: ucciso da un clan rivale
Le indagini della Squadra Mobile: al setaccio anche i social. Disposto l'innalzamento dei controlli di sicurezza, si temono reazioni
BARI - Un regolamento di conti maturato nel mondo della droga, probabilmente con rivali che non avrebbero gradito il ritorno sulla scena di un personaggio molto temuto e molto determinato a ribadire il controllo della famiglia Capriati sul territorio anche oltre i tradizionali «confini» della Città vecchia. È questo lo scenario più probabile dietro l’omicidio di Raffaele Capriati detto Lello, 41 anni, nipote del capoclan Tonino, ucciso nella serata di Pasquetta in una strada di Torre a Mare alla periferia sud di Bari.
Le indagini della Dda coordinate dalla pm Grazia Errede e delegate alla Squadra mobile stanno ricostruendo la dinamica dell’agguato. Secondo una prima ricostruzione Capriati sarebbe stato in auto con una donna quando gli si sarebbe affiancata una moto, da cui qualcuno ha sparato più volte con una pistola automatica. Quattro i colpi andati a segno: tre alla testa e uno alla spalla, tutti mortali. Il primo colpo ha frantumato il finestrino dal lato del guidatore, poi gli altri proiettili non hanno lasciato scampo al pregiudicato barese che si trovava fuori dalla zona di influenza della sua famiglia, quella in cui si sentiva intoccabile.
Già nella notte di Pasquetta la scientifica ha repertato alcuni bossoli da cui si spera di poter risalire all’arma che ha sparato, anche se difficilmente in questi casi i revolver «parlano». L'auto su cui la vittima è arrivata è invece sparita insieme alla donna che era a bordo con Capriati. In questura sono state ascoltate alcune persone, tra cui i parenti della vittima. Vengono passati al setaccio anche i social. I poliziotti stanno cercando telecamere sul percorso che potrebbe aver fatto il mezzo del killer (probabilmente sulla moto erano in due), ma l’indagine non avrebbe ancora trovato testimoni oculari dell’agguato. Chi ha dato l’allarme ha chiamato il 118, non la polizia, poi avvertita dal personale del servizio di soccorso che ha condotto l’uomo al Policlinico dove però non c’è stato nulla da fare. E quando la Polizia è arrivata sul posto, a Torre a Mare, la macchina non c'era più: l'unica traccia del veicolo sono i vetri ritrovati sull'asfalto.
Nel frattempo la questura di Bari ha disposto un innalzamento del livello di attenzione su tutto il territorio cittadino, perché si temono reazioni all’omicidio. Il prefetto di Bari ha convocato per giovedì 4 il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.