BARI - Scippatore con i minuti contati. Raggiunto in corsa dai runner che correvano sul lungomare mentre fuggiva dopo aver sottratto una borsa ad una turista seduta ad un bar. È accaduto ieri mattina, intorno alle 9, in pieno centro cittadino, ai confini tra la zona Umbertina e il Murattiano.
La donna era seduta con altre persone ai tavolini di un bar fronte mare, intenta a sorseggiare un caffè. La sua borsa era adagiata accanto a lei. All’improvviso un uomo si è avvicinato, approfittando della distrazione dei commensali e delle tante persone che affollavano quel tratto di lungomare, in una soleggiata domenica primaverile. Con una azione fulminea l’uomo ha sottratto la borsa e ha cominciato a correre, tentando la fuga con il bottino sotto il braccio e pensando di poterla fare franca dileguandosi dopo qualche isolato.
La donna, però, ha iniziato a urlare, richiamando l’attenzione di tutti quelli che erano lì vicino. «Lì dentro c’è tutta la mia vita, ci sono cose importanti, aiutatemi a recuperare la borsa». Diversi cittadini si sono mossi in direzione del ladro in fuga ma ad avere la meglio sono stati i runner che in quel momento stavano correndo sul lungomare. Hanno accelerato la marcia e hanno raggiunto l’uomo. Lo hanno affiancato senza tentato di bloccarlo o atterrarlo anche perché, di fronte al loro passo allenato, il ladro ormai sfinito non ha potuto fare altro che arrestare la corsa, fermarsi e restituire la borsa alla signora.
Nel frattempo sono state chiamate le forze dell’ordine e una pattuglia della Polizia è arrivata sul posto. Il ladro è stato identificato e nei suoi confronti si potrà procedere quando e se la vittima dello scippo formalizzerà la denuncia.
La conclusione a lieto fine dell’episodio ha suscitato i commenti dei presenti sulla reazione dei cittadini di fronte al sopruso, anche in risposta alle polemiche degli ultimi giorni sul contesto mafioso che aleggia sulla città, a seguito del terremoto giudiziario che ha rivelato presunte infiltrazioni della criminalità organizzata in diversi settori della vita sociale, economica e politica del capoluogo.
«In una città mafiosa - ha commentato qualcuno - la gente si gira dall’altra parte, gira la testa e fa finta di non vedere, si fa i fatti suoi. Invece in tanti hanno reagito per bloccare quel malvivente perché questa è una città di persone perbene, di persone che credono nei valori della legalità».
