Molfetta - È tanto lo sconcerto e la delusione di un’intera comunità parrocchiale per il furto avvenuto, presumibilmente mercoledì mattina, all’interno della Cattedrale di Molfetta.
Le offerte raccolte e destinate alla Palestina e ai profughi della striscia di Gaza sono state portate via da ignoti su cui, adesso, indagano i militari della Compagnia di Molfetta. Tanta l’indignazione dei parrocchiani dopo aver appreso la notizia per un furto avvenuto nel principale luogo di culto della città.
Ad accorgersi della mancanza di una somma di denaro ancora da quantificare è stato il parroco della Cattedrale don Pasquale Rubini che ha immediatamente denunciato l’ammanco ai carabinieri.
Il caso Secondo quanto appreso da alcuni testimoni che avrebbero assistito al furto avvenuto verso le ore 11 di mercoledì scorso, ad agire sarebbero stati un uomo e una donna, successivamente fuggiti a bordo di una Toyota Yaris. Particolari già riferiti ai carabinieri insieme ad una parte della targa dell’auto.
Verifiche in corso Le indagini per risalire agli autori dell’ignobile gesto sono in corso e gli inquirenti si avvarranno, oltre che delle preziose testimonianze, anche dalle immagini di videosorveglianza poste all’interno e all’esterno della Cattedrale dedicata a Santa Maria degli Afflitti.
Sconcertato anche il Parroco Don Pasquale Rubini. «È un gesto che si commenta da solo - ha affermato - ma confidiamo nel lavoro degli investigatori oppure in un passo indietro di chi si è appropriato di offerte parrocchiali destinate a chi in questo momento è al centro di un terribile conflitto».
Le reazioni Il vescovo della Diocesi Mons. Domenico Cornacchia ha preferito non commentare l’accaduto, confidando anch’egli nel lavoro delle forze dell’ordine. «Alla Chiesa il compito di aiutare chi soffre e chi è in difficoltà come i palestinesi della striscia di Gaza a cui sarebbero state devolute quelle offerte così come fatto per altre circostanze - hanno commentato alcuni rappresentati della comunità parrocchiale della Cattedrale - ma venire a rubare nella casa del Signore va contro ogni nostro principio. Capiamo benissimo il momento di difficoltà in cui molte nostre famiglie del territorio vivono, ma questo non può giustificare un furto o un delitto perpetrato in primis nei confronti di tutta la comunità. Questa parrocchia da sempre è disponibile all’ascolto e all’aiuto di chi soffre e vive in condizioni di disagio. Magari sarebbe stato più opportuno esprimere chiaramente questo disagio e non ci saremmo tirati indietro e ci saremmo messi a disposizione. Ci auguriamo che gli autori di questo reato possano redimersi, pentirsi del gesto e restituire quelle offerte destinate ad una terra che oggi vive in condizioni drammatiche».
Nel frattempo i Carabinieri indagano sull’accaduto e grazie ai particolari acquisiti potrebbero ben presto giungere all’individuazione degli autori del furto.