L'inchiesta

Mafia e arresti a Bari, Olivieri e l’allarme sui soldi spariti dalla Fondazione

massimiliano scagliarini

Segnalazione di Bankitalia: un b&b negli immobili di Polignano destinati ai malati. Tra i prestanome anche il patron del Palatour. Sui conti dell’ente benefico gli accrediti arrivati da AirBnb

BARI - Le ville e le masserie di Polignano che la Fondazione «Maria Rossi Olivieri» ha acquistato con operazioni spericolate (quelli che lo stesso Olivieri ha definito «mutui a rendita») venivano utilizzati come b&b, in evidente contrasto con lo statuto di una istituzione che doveva dedicarsi all’assistenza ai malati oncologici. E proprio una serie di bonifici da 45mila euro, ricevuti da AirBnb, è stato l’elemento scatenante di una Sos (Segnalazione per operazione sospetta) che nel 2019 una filiale pugliese della ex Banca Carime ha inoltrato alla Unità informazioni finanziarie di Bankitalia. Un documento che da via Nazionale è poi stato trasmesso alla Direzione distrettuale antimafia di Bari.

Olivieri, finito in carcere il 26 nell’ambito dell’operazione «Posto fisso» della Dda di Bari per voto di scambio politico mafioso, risultava infatti delegato a operare sul conto corrente della Fondazione, e all’istituto bancario non era sfuggito un articolo scritto dalla «Gazzetta» in cui si riferiva della conclusione delle indagini nei confronti dell’ex consigliere regionale per l’ipotesi di truffa ai danni della Multiservizi (il processo è attualmente in corso). Da qui, insieme alla presenza negli archivi Uif di altre Sos nei confronti di Olivieri (entrambe per i rapporti con società della famiglia Degennaro), e alla richiesta di informazioni arrivata dalla stessa Dda, nasce il sospetto insito nella segnalazione circa «una possibile distrazione fondi dalle casse della Fondazione ovvero un possibile ruolo di tramitazione da parte della stessa». L’ordinanza del gip Alfredo Ferraro dice che la banca ci aveva visto giusto, anche se non aveva ritenuto di disporre la chiusura dei rapporti.

Sul conto della Fondazione, oltre che i bonifici di AirBnb, era infatti passato un pagamento da 56mila euro a favore di Olivieri con la causale «restituzione finanziamento presidente», mentre allo stesso tempo sul conto corrente personale dell’avvocato finito in carcere lunedì 26 arrivavano altri bonifici per 35mila euro disposti dalla moglie Maria Carmen Lorusso (l’ormai ex consigliera comunale di Bari, ai domiciliari perché sarebbe stata eletta con i voti dei clan comprati dal marito) con causale «prestito personale».

Tutto lasciava insomma presagire che Olivieri stesse predisponendo la provvista per una qualche operazione finanziaria.

 

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