GRUMO APPULA - Il 79enne di Grumo Appula Raffaele Chirico torna libero ma dovrà tenersi a una distanza di almeno 500 metri dalla donna che tre giorni fa ha ferito a martellate. Lo ha deciso la gip di Bari Antonella Cafagna all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto in flagranza dell’anziano.
La violenta aggressione risale alla mattina del 14 febbraio, nell’appartamento dove vive il 79enne. La donna, una 41enne, si trovava a casa dell’uomo quando, dopo un rapporto sessuale (da lei denunciato come violenza e dall’anziano come consensuale) lui l’avrebbe colpito al volto e alla testa con un martello. Alcuni vicini, allertati prima dalle urla e poi dalla vista della vittima sanguinante in strada, hanno chiamato i carabinieri e il 118. Mentre la donna veniva trasportata in ospedale (dove fortunatamente i medici hanno constatato che le sue condizioni non fossero gravi), i carabinieri sono entrati in casa, dopo aver forzato la porta di ingresso perché l’anziano nel frattempo si era barricato all’interno dell’abitazione. Lì hanno bloccato l’uomo e perquisito la casa, trovando subito il martello ancora sporco di sangue.
La prima persona ad essere stata sentita dai militari è stata una vicina. Ha confermato di aver «sentito urla di donna e forti rumori provenire dall’abitazione di Chirico e di aver poi visto in strada una donna sanguinante che dava calci al portone chiedendo della propria borsa».
A quel punto i carabinieri hanno raggiunto la vittima in ospedale e hanno raccolto il suo racconto. La donna ha riferito di essere andata a casa dell’anziano per fare le pulizie domestiche, come era accaduto altre volte ma, quel giorno, lui avrebbe chiuso la porta con il chiavistello e l’avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale, per poi colpirla - apparentemente senza motivo - alla testa con un martello.
Il 79enne, arrestato in flagranza, è stato quindi accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate e per lui il pc di turno ha disposto i domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Quarantott’ore dopo l’uomo si è presentato davanti al giudice, assistito dall’avvocato Francesco Regina.
In aula ha offerto una ricostruzione dei fatti diversa da quella raccontata dalla donna, soprattutto con riferimento alla presunta violenza sessuale. Ha detto che dopo il rapporto, consensuale, lei gli avrebbe chiesto un compenso in denaro e al rifiuto dell’anziano lo avrebbe schiaffeggiato. Questo avrebbe provocato la reazione del 79enne che, afferrato un martello, l’ha colpita alla testa.
Secondo la gip «il quadro indiziario è di dubbia gravità» con riferimento all’accusa di violenza sessuale, che «fonderebbe esclusivamente - si legge nell’ordinanza - sul contenuto delle dichiarazioni» della vittima, «non completamente credibili». La giudice parla di «inverosimiglianza del racconto». «Appare illogico - ragione il gip - che, ove realmente impaurita, la vittima anziché darsi a precipitosa fuga dopo la prestazione utilizzasse il bagno prolungando oltre il necessario il proprio tempo di permanenza nel luogo in cui aveva appena subito una violenza sessuale» e, «una volta guadagnata la fuga, piuttosto che richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, inveisse contro l’indagato, prendendo a calci il portone e insistendo per riavere la borsa». Questo ha indotto la giudice «a dubitare del fatto che il rapporto sessuale consumato con l’indagato fosse stato espressione di coercizione».
Al contrario, per la gip «il racconto dell’indagato appare tutt’altro che inverosimile», riconducendo l’aggressione a colpi di martello «nell’ambito della colluttazione nata a seguito del diniego del denaro», comunque - precisa la gip - «eccessiva ed eccentrica». Se da un lato, quindi, la gip esclude l’accusa di violenza sessuale, dall’altro ritiene provata quella di lesioni, confessata dallo stesso indagato. In definitiva, la giudice ha deciso di non applicare la misura cautelare degli arresti domiciliari ma, considerando il pericolo che l’anziano commetta altre aggressioni, ha disposto il divieto di avvicinamento alla donna con prescrizione di restare ad almeno 500 metri da lei con applicazione del braccialetto elettronico.