Palazzo di Città

Movida a Bari, la nuova proposta: «Musica fino all’una di notte»

Francesco Petruzzelli

I consiglieri comunali vorrebbero estendere l’orario per concertini e karaoke. Cauta l’assessore Palone alle prese col caos dell’Umbertino

BARI - Dal possibile aumento della capienza sino a una proroga della musica, con lo stop che non scatterebbe più alla mezzanotte ma un’ora dopo. Al Comune di Bari si lavora per cambiare, o forse alleggerire, le regole della movida. O meglio, le norme del documento strategico del commercio, il testo che meno di due anni fa ha ridisegnato la mappa dello sviluppo economico cittadino, disciplinando ogni tipo di settore, dai supermercati ai distributori di carburanti sino ai bar e ai locali di intrattenimento.

L’iter normativo è stato avviato dai consiglieri comunali della commissione consiliare Decentramento del presidente Leo Magrone che, dopo un ciclo di audizioni con i Municipi e i rappresentanti dei pubblici esercizi, ha recepito alcune proposte illustrate ieri mattina all’assessora allo Sviluppo Economico Carla Palone e al dirigente del settore Annona della polizia locale, Michele Cassano.

La proposta, che potrebbe partire da una delibera di iniziativa consiliare da approvare a ridosso della campagna elettorale per le Comunali, prevede alcuni emendamenti, specie agli articoli 4 e 9 del capitolo 6 del documento del commercio, quello che nei primi mesi di attuazione ha provocato qualche confusione e più di una sanzione a danno dei ristoratori e dei gestori dei locali.

La prima modifica proposta riguarda l’articolo 4 nel quale si amplia la capienza per i locali che effettuano solo somministrazione e che quindi non hanno pubblico intrattenimento né prevedono spettacoli danzanti. «In riferimento ai criteri strutturali si chiede di modificare – si legge nell’emendamento - la superficie destinata alla somministrazione da 1,20 metri quadri spazio persona a 0,50 metri quadri persona».

Una possibilità verso la quale l’assessora Palone e il dirigente Cassano hanno cautamente aperto una piccola porta precisando però che «Il Comune deve sempre rispettare la normativa regionale e quella nazionale» e che al momento fissa il limite di 1,20 metri quadri a persona all’interno del locale».

Altra modifica emersa è quella sulle attività accessorie dei locali, oggi disciplinato dall’articolo 9 del capitolo sei: l’emendamento snellisce le modalità di svolgimento dei piccoli intrattenimenti musicali stabilendo ad esempio che «gli impianti in genere per la diffusione sonora e di immagini devono funzionare nel rispetto dei limiti massimi al rumore», che «gli stessi possono essere svolti ove la clientela acceda per consumazione» cioè «senza il pagamento di biglietto di ingresso e/o aumento del costo delle consumazione (anche se questa regola esiste già nell’attuale testo, ndr)» e solo «senza apportare modifiche agli impianti elettrici già a norma».

Inoltre arriva un nuovo comma, lettera d, che stabilisce una possibilità per i gestori: «il titolare dell’attività, in caso di affollamenti pregiudizievoli per la pubblica incolumità, può allertare le forze dell’ordine».

Insomma, su sistema per rafforzare la sicurezza dei clienti e offrire più garanzie al titolare del pubblico esercizio, anche se dovrebbe essere già di per sé una prassi basilare. Ma il vero nodo resta lo stop alla musica per concertini e karaoke nei locali (non danzanti) che il regolamento oggi fissa alle ore 24 e che la commissione Decentramento vorrebbe ampliare sino all’una, sempre nel rispetto dei decibel. Anche qui l’amministrazione comunale si mostra molto cauta ricordando che in molte città italiane si sta andando nella direzione di uno stop alle 21 e alle 22 e che le recenti sentenze hanno condannato gli enti locali al pagamento dei danni lamentati dai residenti delle zone della movida per il mancato diritto al riposo.

«Non a caso – ha ricordato l’assessora Palone – abbiamo un tavolo aperto con le associazioni di categoria per disciplinare le regole dell’Umbertino e per concordare orari di chiusura e stop alla musica. In ogni caso – ha ribadito l’assessora alla commissione Decentramento – verificheremo le vostre proposte e fare le nostre valutazioni».

Quello della movida è al momento un nodo irrisolto. «L’input che abbiamo avuto dall’amministrazione comunale – ha sottolineato il dirigente Cassano – è quello di mettere un freno alla movida selvaggia e non in regola. Abbiamo scoperto locali privi di autorizzazioni per le occupazioni di suolo pubblico o nei quali i clienti ballavano nei sottoscala».

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