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Fisioterapista ucciso a Bari: dopo oltre un mese non si sa ancora chi l'abbia ucciso

 
Redazione online

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Bari, è caccia al killer del fisioterapista ucciso a Poggiofranco

Proseguono le indagini della polizia, ma del killer che lo scorso 18 dicembre 2023 ha freddato con 7 proiettili il 63enne Mauro Di Giacomo in via Tauro a Bari, ancora nessuna traccia

Sabato 20 Gennaio 2024, 18:01

18:25

BARI - È passato oltre un mese dall'omicidio del fisioterapista di Bari, il 63enne Mauro Di Giacomo, ma del killer ancora nessuna traccia.

Proseguono senza sosta le indagini degli inquirenti per fare luce sulla vicenda, ma da quella tragica sera del 18 dicembre 2023, l'uomo che ha freddato il 63enne con 7 proiettili sotto casa in via Tauro sembra essere scomparso nel nulla. La famiglia del fisioterapista si è chiusa in un religioso silenzio e aspetta che la giustizia faccia il suo corso e trovi l'assassino.

Intanto fioccano le congetture: a poco più di un mese dall'omicidio non ci sono state particolari svolte. La dinamica dell'uccisione di Di Giacomo è stata confermata. Il killer ha atteso il 63enne sotto casa a Poggiofranco, per poi aggredirlo prima verbalmente e poi fisicamente fino a sparare 7 colpi di pistola, di cui 3 andati a segno. 

Dopo averlo ucciso il killer, il cui volto era nascosto da un cappuccio, si è dileguato nel nulla a bordo di un'auto immortalata dalle telecamere di videosorveglianza. Nonostante gli agenti della squadra mobile di Bari, coordinati dal pm Matteo Soave, si siano subito messi sulle sue tracce, la risoluzione del delitto sembra ancora complessa. Gli inquirenti hanno escluso la pista della criminalità organizzata, concentrandosi in particolar modo su quella della vendetta personale, ma non è detto che l’assassino sia del tutto estraneo a quel mondo.

Si scava a fondo nella vita privata e professionale del fisioterapista ucciso per ricavare elementi utili, forse c’entra quella lettera anonima arrivata pochi giorni prima nel suo studio. Oltre al calibro della pistola che ha ammazzato il 63enne barese (una 7.65 di cui però non si conosce la provenienza) gli investigatori hanno pochi elementi in mano. L'unica certezza è che il killer è ancora a piede libero.

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