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Bari, il Covid alza la testa ma non fa più paura: «Un'influenza stagionale»

Bari, il Covid alza la testa ma non fa più paura: «Un'influenza stagionale»

 
Redazione online

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Covid, in Basilicata 333 positivi e 207 guariti

Da endemico sta diventando stagionale. Il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù: «I casi più preoccupanti solo negli over 80 non vaccinati »

Lunedì 18 Dicembre 2023, 18:55

19:19

BARI - Il Covid alza la testa ma non fa più paura, perchè «da endemico sta diventando stagionale. E aumenta meno dell’influenza».

Lo ha confermato a Bari il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, a margine della giornata di confronto tra operatori e stakeholder della sanità dal titolo «Un nuovo impegno per la salute. Per Palù «bisogna considerare anche la gravità dell’infezione e della malattia. I casi più preoccupanti - ha aggiunto - riguardano le persone over 80 non vaccinate».

Palù ha spiegato che «questo virus si è evoluto per adattarsi alla specie umana. E’ dovuto diventare più infettivo, più contagioso e più trasmissibile, ma meno virulento cioè meno letale e meno patogenico. E’ quindi in grado di determinare una malattia non severa». «Si tratta - ha chiarito - di infezioni delle prime vie respiratorie. I sintomi sono febbre, raffreddore, mal di testa».

Palù si è poi soffermato sul virus dell’aviaria individuato in Puglia.. «Il virus dell’influenza aviaria H5N1,che attualmente circola - ha detto - è letale per il pollame da allevamento, ma è passato all’uomo molto raramente. Quando passa all’uomo è letale, ma è rarissimo. Se poi passa all’uomo accidentalmente, molto difficilmente c'è trasmissione interumana».  «La virologia veterinaria è seguita dagli istituti zooprofilattici - ha aggiunto - noi collaboriamo sia con i virologi vegetali, che sono qui a Bari al Cnr, sia con quelli veterinari zooprofilattici. Naturalmente quello che avviene nel mondo animale non può non preoccuparci, perché potrebbe passare all’uomo».

Uno sguardo anche al settore farmaceutico che «in Italia è uno dei più evoluti al mondo, e sicuramente è primo per fatturato in Europa con 50 miliardi di euro davanti alla Germania». Palù ha spiegato che il settore è inoltre «primo per investimenti in ricerca e sviluppo, per quota di Pil in campo industriale e per produttività sui singoli dipendenti. E occupa migliaia di persone». «In Italia - ha aggiunto - specialmente in Puglia e in Abruzzo, produciamo quei farmaci che oggi vengono dispensati in tutto il mondo». 

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