Verso le amministrative
Gemmato, «La moralità torni centrale nel dibattito politico barese»
Il sottosegretario alla Salute interviene sulla scelta del candidato sindaco della città, poi parla di sicurezza col sottosegretario Prisco
BARI - La «questione morale» al centro della scelta dei candidati sindaci al Comune di Bari. A «riflettere sul grado di moralità che in questo momento c'è nella politica barese» è stato il sottosegretario alla Salute e coordinatore regionale in Puglia di Fratelli d’Italia, Marcello Gemmato, puntando il dito contro il centrosinistra.
«Il fatto che abbiano indagato l’ennesimo collaboratore di Emiliano (Elio Sannicandro, ndr) ci racconta tutto questo. Vorremmo che anche la moralità torni a essere centrale all’interno del dibattito politico barese. Nel centrodestra riusciremo a fare pulizia e a dare un contributo alla moralità della nostra città».
Quanto al possibile nome del candidato sindaco di Bari, espresso dal centrodestra, non si sbilancia: «Il tavolo si sta riunendo in modo costante - spiega - continuiamo ad analizzare il profilo migliore che possa rappresentare la battaglia vincente, non per il centrodestra ma per i baresi. Per il momento continuiamo con l'analisi delle criticità per Bari - ha aggiunto - a partire dalla sicurezza».
Gemmato oggi è stato ospite dell’incontro «Bari 2024: una città sicura», durante il quale ha sottolineato che «è fondamentale creare un collegamento fra Bari e Roma, intercettare la straordinaria stabilità che sta dimostrando il governo Meloni e riuscire a tornare Bari a essere centrale nello scenario nazionale». Gemmato ha ricordato che «lo faremo con il G7, che permetterà a tutto il mondo di conoscere la Puglia. Per quanto riguarda il ministero della Salute, ci sarà un evento satellite legato all’antimicrobico resistenza e alle malattie rare che si terrà a Bari».
E a proposito di sicurezza c'è da registrare anche l'intervento del sottosegretario al ministero dell’Interno, Emanuele Prisco, a margine dell’incontro «Le città hanno bisogno di presenza delle forze dell’ordine, hanno bisogno di interventi di riqualificazione urbana che ridiano dignità ai luoghi in modo che vengano occupati dalle persone perbene e che sia allontanato chi ritiene di poter utilizzare le nostre strade, i nostri parchi e le nostre piazze per delinquere».
A chi gli chiedeva se il modello Caivano possa essere esportato anche al capoluogo pugliese, Prisco ha spiegato che «il decreto Caivano ha molte sfaccettature, naturalmente vanno contestualizzati gli interventi».