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Costa Ripagnola, il Tar Bari rigetta ricorso ambientalisti

 
Redazione online

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Polignano, Serim apre i cancelli del cantiere «contestato» di Costa Ripagnola

Si chiedeva lo stop dei lavori della società Serim sui terreni dell'area verde a nord di Polignano a Mare

Martedì 24 Ottobre 2023, 12:22

BARI - Il Tar di Bari ha rigettato nel merito il ricorso presentato dal comitato ambientalista 'I Gabbiani del Parco di Costa Ripagnola' e dall’ex consigliere regionale Domenico Lomelo con cui si chiedeva lo stop dei lavori della società Serim sui terreni di Costa Ripagnola, area verde a nord di Polignano a Mare, in provincia di Bari. Qui l’azienda intende avviare il recupero e restauro di trulli per attività ricettiva. Con sentenza pubblicata oggi, il tribunale amministrativo pugliese ha ritenuto il ricorso «irricevibile per tardività» e «inammissibile per carenza di interesse ad agire e di legittimazione attiva in capo ai proponenti».
«La parte ricorrente - si legge nel provvedimento - non ha debitamente provato il pregiudizio ambientale oggettivo che deriverebbe materialmente dalle opere oggetto dei provvedimenti impugnati».

Né è stato chiarito viene precisato «come e in che modo il limitato intervento di riqualificazione oggetto dell’iniziativa della società controinteressata - di natura conservativa dell’edificato e senza incremento di volumetria - finisca materialmente per incidere sui valori ambientali e paesaggistici astrattamente tutelati dal comitato ricorrente».
Il progetto della Serim prevedeva «il restauro e il risanamento conservativo, senza incremento di volumetria, di dieci costruzioni rurali a forma di trullo, già utilizzate per ricovero di attrezzi di lavoro e riposto delle maestranze agricole, con mutamento della loro destinazione ad attività turistico-alberghiera e la realizzazione di una struttura per il tempo libero e la balneazione».

Si tratta di un nuovo stop dei giudici amministrativi nei confronti dei comitati ambientalisti. Ad aprile 2023 sempre il Tar, con ordinanza cautelare, aveva rigettato il primo ricorso non rilevandone i presupposti per accogliere l’istanza cautelare di sospensione dei lavori. A giugno, però, il consiglio di Stato aveva dato ragione ai ricorrenti e chiesto al Tar di esprimersi nel merito. La sentenza di oggi arriva a meno di un mese dall’udienza svoltasi a fine settembre. 

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