Comunali 2024
Centrosinistra, nuove scintille a Bari tra partiti e associazioni
Giusta Causa fuori dal tavolo: «Noi prima invitati e poi esclusi». Lacarra: «Senza accordo primarie il 26 novembre come a Lecce»
BARI - Primarie della pace o primarie casus belli: succede in Puglia nelle dinamiche complesse della coalizione dei pugliesi, l’alleanza che governa la Regione con Michele Emiliano. Il centrosinistra, infatti, convocherà i gazebo per scegliere il sindaco di Lecce il 26 novembre, con in campo, per ora, il sindaco uscente Carlo Salvemini e il consigliere comunale vendoliano Pierpaolo Patti. Per programma e aspirante primo cittadino a Bari, invece, la coalizione progressista è in alto mare, mentre si registra una nuova polemica tra il cartello delle associazioni democratiche riunite nella «Convenzione» e il tavolo dei partiti che sostengono l’amministrazione di Antonio Decaro.
Ieri a fine mattinata è stata diffusa una nota delle sigle che si riuniscono nella «Convenzione» (tra le altre La Giusta Causa e il Corsivo) rivolta al «tavolo della coalizione». Oggetto del contendere il mancato invito alla riunione del pomeriggio convocata dai partiti. Questa la ricostruzione della contesa: «Mentre scrivevamo questa lettera aperta al cd. Tavolo di coalizione, ci ha raggiunto una comunicazione da parte del Pd che, contrariamente all’invito rivoltoci sia direttamente che tramite i principali organi di stampa, a partecipare ai loro lavori per costruire un percorso politico unitario, ci chiede di soprassedere dal partecipare all’incontro odierno», scrivono i partecipanti al forum delle associazioni. «Ci preoccupa questa chiusura alla partecipazione all’incontro che viene proprio nel momento in cui associazioni, singole cittadine e cittadini, intorno ai lavori, e all’idea di una Convenzione tra pari, hanno ritrovato entusiasmo ed energie per costruire una piattaforma politica a tutto campo», aggiungono La Giusta Causa e gli altri sodalizi che si erano riuniti al Kismet.
Poi un affondo contro il centralismo democratico dei partiti: «Delegare e rinchiudere il momento elettorale, invece, alle decisioni del mero ceto politico ci vede lontani e dissenzienti». Da qui l’appello: «Ci si apra ai soggetti ed alle istanze che vengono dalla società, dal mondo produttivo e del lavoro, dalle donne, dai giovani, dalle persone in carne ed ossa che vivono la nostra città, dai loro bisogni, dalle loro proposte, dalle loro idee».
La riunione dei partiti, in serata, è durata un lampo, anche per le rimostranze del consigliere progressista Danilo Cipriani, a cui si è unito anche il Psi con Giovanni Lomoro («le esclusioni non vanno bene, si deve decidere collegialmente»). E gli stessi socialisti stigmatizzano l’impasse che si registra: «Il profilo di una candidatura a sindaco è figlio di una visione della città. E le primarie non sono una pregiudiziale». Alla fine della riunione è arrivato un comunicato che riaggiorna l’incontro all’11 ottobre prossimo, con un invito a «una delegazione della convenzione», evidenziando che un campo progressista così ampio (dalla sinistra, ai 5S al Terzo polo) è «un obiettivo raggiunto in pochissimi Comuni italiani».
L’incertezza sulle regole con cui comporre la coalizione, la proliferazione di tavoli o luoghi di discussione e le divergenze sull’eventuale ricorso alle primarie sono i nodi da sciogliere al più presto per avviarsi alla fase operativa verso il voto del 2024. Nico Bavaro (segretario regionale di Sinistra italiana) non entra nelle polemiche: «A Lecce le primarie sono arrivate al termine di una discussione nella quale è emersa una differenza di linea. Questa discussione di merito a Bari non è stata ancora fatta. Ci sono troppi luoghi di discussione. Indichiamo uno e in quello parliamo di programmi e profili dei candidati». Sui gazebo chiosa: «Non abbiamo problemi ad affrontare eventuali primarie, come confermato dalla nostra partecipazione a quelle del comune salentino. Vogliamo però conoscere programmi e candidati. Il tema centrale è la richiesta di un pezzo di centrosinistra pugliese: c’è voglia di collegialità e democrazia. E in questa direzione Bari è un test rilevante».
Le primarie, infine, sono un argomento sul tavolo del Pd. Il partito di Elly Schlein ha finora tre aspiranti alla candidatura a primo cittadino: Paola Romano, Pietro Petruzzelli e Marco Lacarra. E proprio il parlamentare barese va al cuore della questione: «Se non si dovesse trovare una intesa nel capoluogo regionale, il 26 novembre dovrebbe diventare - per Lecce e per Bari - un vero “primarie day pugliese”, ovvero un giorno di festa e di una grande partecipazione popolare per scegliere i candidati sindaci del fronte progressista».