BARI - «Sapevamo che la nostra fiducia era stata ben riposta. Lo sentivamo nel profondo del nostro cuore», sono felici i titolari del ristorante La Parrilla, Ernesto Matera e Gaetano Catalano, che qualche giorno fa – attraverso le pagine della Gazzetta del Mezzogiorno – hanno lanciato l’appello a un cliente il quale, dopo aver consumato una cena di 130 euro con la sua famiglia e i suoi amici, si era allontanato senza pagare. L’uomo, in queste ultime ore, ha telefonato ai due giovani soci del locale di piazza Mercantile, e si è scusato.
«Una distrazione nel momento in cui avrebbe dovuto pagare e quindi la dimenticanza», così ha giustificato – spiegano i due giovani soci - il suo gesto ripreso dalle telecamere di video sorveglianza e poi pubblicato sui canali social. «L’uomo – che ci ha chiesto tante volte scusa nel corso della telefonata – ha già provveduto a effettuare un bonifico per saldare il conto», ci hanno spiegato Matera e Catalano.
«Eravamo amareggiati e delusi perché da un anno ormai ci stiamo prodigando, noi e le nostre famiglie, per questo locale che abbiamo voluto con tutte le nostre forze. La realizzazione di un sogno – proseguono - con tanti sacrifici, ma anche con tanto amore». «Il mancato pagamento di un cliente - sottolinea Catalano – ha rappresentato per noi uno schiaffo a tutto questo. Speravamo, anzi sapevamo, che quell’uomo si sarebbe fatto vivo e ci avrebbe spiegato tutto. Così è stato e siamo felicissimi».
I due imprenditori baresi, nei giorni scorsi, si erano detti pronti a denunciare, ma hanno preferito attendere e sperare che tutto si risolvesse. «L’uomo, che non è pugliese, ha chiesto scusa e ha saldato il conto. Va bene. Siamo giovani e vogliamo credere davvero che il rispetto per le persone e per il lavoro sia il valore da coltivare, come ci hanno insegnato i nostri genitori. Abbiamo voluto dare fiducia e siamo certi, anche alla luce del lieto epilogo di questa vicenda, che questo sia il miglior messaggio che si potesse dare. Un messaggio positivo».
«Abbiamo faticato e continuiamo a faticare per ottenere risultati importanti in questa nostra attività. Ci siamo messi in gioco, insieme alle nostre famiglie e ai nostri collaboratori, in un momento delicato per l’economia del nostro Paese e lo abbiamo fatto, non a caso, nella nostra amata città. Bari», avevano già detto i due giovani soci e ancora oggi lo ribadiscono, fermamente convinti che l’atteggiamento mantenuto in questa storia sia stato il migliore. «Nessuna denuncia. Aspettare ci è sembrato come offrire una possibilità a quest’uomo. La possibilità di spiegarci perché e di risolvere tutto con una stretta di mano. Oggi più che mai siamo felici di aver agito in questo modo e a lui va il nostro grazie», concludono.