Sabato 06 Settembre 2025 | 23:18

Boom al porto di Bari: a luglio record di passeggeri

 
Rita Schena

Reporter:

Rita Schena

Boom al Porto di Bari: a luglio record di passeggeri

Tra crociere e traghetti, oltre 120mila gli imbarchi: il dato più alto degli ultimi 10 anni

Mercoledì 02 Agosto 2023, 13:23

«In realtà il vero tema non sono i numeri, il record che abbiamo registrato a luglio, o il trend che ci fa ben sperare anche per agosto, il punto è che questo è il risultato di un lavoro di squadra che ha permesso di aumentare la qualità della struttura porto e della sua logistica».

E' più che soddisfatto il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale mentre spiega cosa c'è dietro a quei 120mila passeggeri imbarcati dal porto di Bari nel solo luglio di quest'anno, una cifra che è la più alta degli ultimi 10 anni, superando di larga misura i risultati del 2019, l'anno dei traguardi.

Quindi cosa c'è dietro questi numeri?

«I numeri sono persone e se quest'anno hanno deciso in 120.052 di imbarcare dal porto di Bari, questo può dipendere da tante variabili: perché piace, perché è un luogo che raggiungono comodamente. Alla fine la verità è che qui un turista trova quello che cerca: una offerta aumentata tra traghetti e navi da crociera e soprattutto dove si è archiviato del tutto quello che succedeva fino al 2017. Ci siamo dimenticati i titoli “La bolgia del porto”? Le testimonianze furiose di chi transitava e doveva imbarcare, costretti ore ed ore sotto il sole? Gli albanesi che ci suggerivano di prendere esempio da loro come modello di gestione? Io no. E’ stato l'anno del mio insediamento come presidente dell'Autorità portuale e l'eredità che ho ricevuto si presenta oggi completamente cambiata, dalla viabilità alla struttura in se, dalle vecchie banchine addossate, ai controlli ai varchi carrabili. Abbiamo avviato le opere infrastrutturali necessarie a colmare il gap. Oggi il porto di Bari si fregia di un record che fino a cinque anni fa non era scontato e che soprattutto non è solo un successo di numeri, ma di servizio offerto».

L'ultimo intervento di miglioramento infrastrutturale, solo in ordine di tempo, è la nuova banchina.

«Un'opera che Bari aspettava da 15 anni finalizzata a migliorare in maniera significativa l’operatività dello scalo. Stiamo parlando di un sistema di attracco molto più stabile, dove finalmente un tir in manovra per imbarcare o sbarcare, può farlo in tutta sicurezza e velocità e non con il rischio di finire in mare. Questo non vuol dire che va tutto come un orologio svizzero, ci sono ancora larghi margini di miglioramento e quando Marisabella sarà pienamente operativa sarà un ulteriore passo in avanti. Per il resto a fronte di questi numeri, che ci rendono orgogliosi, ci sarà sicuramente qualche altro problema fisiologico che si verificherà. E' fisiologico in una struttura quotidianamente sottoposta a forti stress. Un porto come quello di Bari è una infrastruttura complessa, stiamo lavorando per renderla più bella e moderna, ma nessuno ha la bacchetta magica».

Si può dire che il risultato è frutto di un lavoro di squadra?

«Assolutamente sì. I problemi si risolvono quando si riesce a lavorare tutti insieme, Istituzioni, operatori. A Bari c'è un bellissimo rapporto collaborativo tra amministrazioni che permette una grande sinergia. Penso non solo a quanto facciamo con Comune, Regione, Guardia costiera, ma anche con Aeroporti di Puglia e Pugliapromozione. Nell'arco dell'anno noi siamo sempre una finestra di marketing e promozione territoriale importante».

Promozione del territorio, turismo, i numeri parlano chiaro sul successo.

«Noi siamo tassello importante nella promozione e servizio turistico di questo territorio. Anche in questo senso è importante che il porto diventi bello. Finalmente è arrivato l'artista australiano (Guido van Helten) che dipingerà i silos, trasformando una struttura funzionale allo stoccaggio di merci in opera d'arte. Sarà uno spettacolo. Così come mi sto veramente muovendo per cercare di portare in Adriatico le paperelle giganti galleggianti dell'artista olandese Florentijn Hofman. Sarebbe un colpo incredibile, queste opere d'arte che si muovono tra Bari e Brindisi. Io credo che il porto debba essere uno spazio vivo, aperto e bello, supporto essenziale ed accessibile per tutte le tipologie e fasce di turismo, dal più lussuoso al quello più pop. Quanti sanno che dall'aeroporto di Bari Palese possono partire gli idrovolanti per trasportare i turisti da Savelletri o Borgo Egnazia alle Tremiti in 40 minuti? Non sicuramente un servizio alla portata di tutti, ma che ci permette di soddisfare un target elevato di clientela».

Il turismo è una delle attività più impattanti dal punto di vista ambientale. Cosa si sta facendo per affrontare il problema?

«Innanzitutto i cambiamenti già in atto al porto mi permettono di affermare con dati facilmente controllabili sul sito dell'Arpa Puglia, che l'aria che si respira nel porto di Bari (e di Brindisi) ha una qualità di gran lunga migliore di molte zone della città. Ripeto, un dato che non certifico io, ma l’Arpa e con risultati che sono pubblici. Poi c'è tutto il nostro impegno per la decarbonizzazione. Oggi le navi all'ormeggio sono in grado di alimentarsi elettricamente e inquinare meno, tenendo presente che al livello generale lo shiping impatta solo il 3% sulla produzione di inquinanti tra i sistemi di trasporto. Per non parlare del fatto che ormai da tempo le navi si alimentano con carburanti a basso contenuto di zolfo proprio per limitare al massimo il problema inquinamento. I porti sono i protagonisti della transizione ecologica e in quest’ottica il porto di Bari è già a buon punto ed è pronto ad accogliere le sfide future».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)