Dal primo gennaio 2022 a oggi la guardia di finanza, nell’ambito di numerose operazioni coordinate dalla Procura di Bari, ha sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 300 milioni di euro. Le indagini si sono concentrate, in particolare, nel campo delle frodi fiscali, delle indebite cessioni dei crediti di imposta, delle frodi nel settore dei carburanti, dei reati contro la pubblica amministrazione e in quelli di criminalità organizzata. Il dato è emerso nel corso della conferenza stampa nella sede della Procura di Bari alla quale hanno preso parte il procuratore Roberto Rossi, il comandante provinciale della guardia di finanza Roberto Pennoni e il comandante del nucleo economico-finanziario di Bari Luca Cioffi. Sul fronte delle frodi fiscali, connesse all’emissione a all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, è stato scoperto l’utilizzo da parte di alcuni professionisti di software per la gestione della contabilità in nero. L’operazione Doppia estrazione ha riguardato molti odontoiatri che usavano un applicativo informatico per la gestione dei compensi in nero: premendo il tasto F12 del pc e usando una password creavano infatti una parallela nella quale confluivano i compensi in contanti. Quanto alle frodi sulla cessione dei crediti di imposta, sono stati effettuati sequestri per oltre 160 milioni di euro. Le indagini hanno scoperti casi di lavori edilizi mai avviati, plurime cessioni del credito a catena che vedevano protagoniste sempre le stesse impese costituite in un brevissimo arco temporale, immobili inesistenti o lavori di ristrutturazione non compatibili con la dimensione dei fabbricati. In particolare, hanno spiegato le fiamme gialle, sono state scoperte ristrutturazioni da 400mila euro su alcuni garage. I crediti fittizi, una volta monetizzati, sono finiti anche all’estero e investiti in attività economiche, finanziarie e imprenditoriali.
INFILTRAZIONI ANCHE IN COMMERCIO CARBURANTI
La criminalità organizzata, nella provincia di Bari, si è infiltrata anche nella commercializzazione di prodotti petroliferi, sottraendoli al pagamento delle accise e di altre imposte. Lo ha accertato la guardia di finanza del capoluogo pugliese nel corso di una serie di indagini coordinate dalla Procura di Bari. In particolare le fiamme gialle hanno accertato l’utilizzo illecito di carburanti destinati all’agricoltura, che beneficiano di accise e Iva ridotte, così come di lubrificanti. L’operazione Levante, scattata a febbraio 2022, ha fatto emergere un presunto sodalizio criminale che avrebbe effettuato cessione di lubrificanti provenienti dall’Est europeo, e formalmente destinati ad altri Paesi come Cipro, a distributori pugliesi. Sul fronte dei reati contro la pubblica amministrazione, l'attenzione di concentra sui casi di corruzione, concussione, truffa ai danni dello Stato e infiltrazioni della criminalità organizzata. In questo contesto sono ancora in corso indagini su presunti episodi di corruzione legati ad affidamenti di lavori da parte delle sezioni Provveditorato-economato e Protezione civile della Regione Puglia. Si tratta di 250 affidamenti per oltre 95 milioni di euro, fra il 2019 e il 2021, in relazione ai quali si valutano possibili violazioni della normativa sugli appalti pubblici. Numerose operazioni delle fiamme gialle riguardano anche i reati contro la pubblica amministrazione. Grazie alla stretta collaborazione con la Procura di Bari le indagini si avvalgono delle audizioni dei collaboratori di giustizia per capire quali siano le disponibilità economiche e finanziarie delle associazioni per delinquere. L’attenzione è alta anche sull'analisi della contabilità dei flussi finanziari e sulla verifica della congruità fra la situazione patrimoniale effettiva e quella dichiarata.
PROCURATORE ROSSI: CRIMINALITA' SI INFILA IN TESSUTO ECONOMICO
«La criminalità in questo momento si sta sempre più infiltrando nel tessuto economico». Lo ha detto il procuratore di Bari, Roberto Rossi, durante la conferenza stampa congiunta con la guardia di finanza. «L'alleanza fra una parte della criminalità organizzata - ha aggiunto - e quella parte della borghesia economica che ritiene che violare le leggi sia un fatto irrilevante è pericolosissima perché va a rompere il tessuto sociale». «Oggi intervenire nel tessuto economico è la cosa più importante - ha spiegato Rossi -. Le misure cautelari personali non sono sufficienti, occorre eliminare il sostegno della criminalità da parte del profitto. Se si elimina il profitto illecito si riesce a fermare criminalità. Rossi ha precisato che «c'è la criminalità mafiosa e quella dei colletti bianchi, che spesso si mescolano» e che «il profitto illecito è costituito da contanti, ma anche da appartamenti, titoli e altri beni, che vengono poi incassati direttamente dallo Stato». Occorre quindi «incidere su quella parte della borghesia che in qualche modo strizza l’occhio alla parte militare della criminalità, che c'è e sulla quale interveniamo sapendo che il profitto illecito è la sua parte fondamentale».
«Recuperare il patrimonio illecito della criminalità significa costruire ospedali, scuole. Significa recuperare i nostri soldi e offrire più servizi ai cittadini, visto che questo denaro deriva da evasione fiscale o viene sottratto alla società civile». Lo ha detto il procuratore di Bari, Roberto Rossi, durante la conferenza stampa congiunta con la guardia di finanza. «E' un lavoro complesso - ha aggiunto -. Occorre seguire i flussi di denaro, ascoltare anche con l'ausilio delle intercettazioni chi fa girare questi soldi». Rossi ha evidenziato che «oltre 300 milioni di euro recuperati in 18 mesi nel territorio di Bari significano 300 euro a testa per ognuno dei circa un milione di abitanti». «E' un recupero in costante aumento - ha evidenziato -. Ogni anno si raggiungono somme maggiori e nel 2023 ci sono prospettive di superare il 2022». Rossi ha inoltre precisato che «l'effetto dei 300 milioni di euro si moltiplica. Pensiamo al risparmio, al miglioramento della concorrenza in campo sanitario che migliora la sanità». "Bisogna quindi continuare su questa strada - ha detto - mantenere alta l’attenzione su queste questioni. La singola situazione di corruzione o evasione è un problema di sistema che danneggia tutti i cittadini».