“Non doversi procedere per morte dell’imputato”. Si chiude così, 15 anni dopo i fatti e quattro dopo l’inizio del dibattimento, il processo – l’ultimo – che vedeva alla sbarra a Bari Silvio Berlusconi. L’ex presidente del Consiglio dei ministri, scomparso di recente, era imputato per il reato di induzione a mentire, accusato cioè di aver pagato le presunte bugie dell’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini sulla vicenda «escort».
Questa mattina la giudice monocratica del Tribunale di Bari Valentina Tripaldi ha dichiarato il non doversi procedere, al termine di una brevissima udienza nella quale la difesa di Berlusconi, rappresentata dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto (insieme all’avvocato Federico Cecconi) è intervenuta ricostruendo le tappe principali del processo, e sostenendo che “il dibattimento ha certificato l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria e che l’escussione dei testimoni della difesa avrebbe solo ulteriormente corroborato tale insussistenza, ma oggi, il destino così ha voluto proprio quando eravamo arrivati all’ultimo metro, la conseguenza processuale è legata ad un evento molto triste”. L’avvocato Sisto ha quindi concluso chiedendo inevitabilmente una sentenza di non doversi procedere, “non prima però di avere messo a verbale quanto segue: è stato un onore aver difeso Silvio Berlusconi”.
Un processo che negli anni ha perso pezzi, testimoni e intercettazioni, il cuore stesso dell’impianto accusatorio, cioè la trascrizione delle conversazioni che secondo i pm dimostravano che Berlusconi era a conoscenza che le donne «foraggiatissime» portate alle sue cene fossero lì per prostituirsi.
Il dibattimento volgeva al termine, rinviato negli ultimi mesi per la ripetuta assenza di uno degli ultimi testimoni, Valter Lavitola, l’ex direttore de L’Avanti ritenuto il tramite tra l’ex premier e Tarantini e poi anche per le condizioni di salute dell’imputato, che prima della sentenza la difesa aveva anche previsto che venisse personalmente in aula per rispondere alle domande dei suoi avvocati, del pm e del giudice. A quelle domande non risponderà mai e oggi il processo si è chiuso senza essere giunti ad un verdetto di merito.