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Bari, presentato report Bankitalia: cresce economia, ma più lentamente. Pil +3,3%

 
Redazione online (Video Donato Fasano)

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Bari, presentato report Bankitalia: cresce economia, ma più lentamente. Pil +3,3%

Cresce occupazione del 5% nel 2022, ma a picco i dati di donne e giovani

Martedì 13 Giugno 2023, 12:34

14 Giugno 2023, 16:37

Nel 2022 l’economia pugliese ha continuato a crescere, ma con una intensità che si è progressivamente ridotta. Il Pil è aumentato del 3,3%, lievemente sotto la media nazionale pari al 3,7%. E’ quanto emerge dal rapporto di Banca d’Italia presentato oggi a Bari. Nel 2022 l’andamento dell’industria si è indebolito (-0,7%), cosi come si è contratto il valore aggiunto nell’agricoltura (-7,6%). Sono i due settori più in sofferenza. «La dinamica - si legge nel rapporto - ha risentito soprattutto dei rincari dei beni energetici acuitisi a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. I prezzi dei beni intermedi sono cresciuti del 16,6% e i rincari si sono trasferiti prevalentemente sui prezzi di vendita in aumento del 13,3%». Anche l’agricoltura ha pagato i rincari delle materie prime e i rincari dell’energia. Meglio il settore edilizio, il valore aggiunto infatti ha continuato a crescere dell’11,2% a prezzi costanti, sebbene in misura meno intensa rispetto al 2021. Il settore ha beneficiato delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione degli edifici e dell’incremento delle compravendite residenziali (+7,9%) e dei prezzi delle case (+2,9%). La crescita è continuata anche nel terziario, +4%: «Il commercio - si legge - è stato sostenuto dall’aumento della spesa delle famiglie, mentre nel settore turistico arrivi e presenze hanno superato i livelli del 2019».

Nel 2022 gli indicatori del mercato del lavoro in Puglia hanno continuato a migliorare, il numero di occupati è cresciuto del 5%, superando i valori precedenti la pandemia di 50.600 unità. E’ quanto emerge dal rapporto di Banca d’Italia presentato oggi a Bari. «L'occupazione - scrivono gli analisti - è stata sostenuta soprattutto dalle costruzioni, la cui espansione si è tuttavia indebolita rispetto al 2021. In questo settore nell’ultimo triennio sono state create il 30% delle posizioni alle dipendenze del settore privato non agricolo. In prospettiva, l’occupazione in questo comparto sarà sostenuta dalla domanda attivata dagli investimenti infrastrutturali previsti dal Pnrr». Il tasso di disoccupazione si è ridotto, -2,5%, passando al 12,1% ma rimane ancora elevato fra i giovani e le donne: fra i lavoratori fino a 34 anni poco più di uno su cinque risulta disoccupato.

Alla Puglia risultano assegnati ai soggetti attuatori pubblici circa 9 miliardi per interventi Pnrr da realizzare nel territorio regionale: lo rileva il report di Banca d’Italia presentato oggi a Bari. Un dato a livello pro capite superiore alla media nazionale, 2.294 euro contro 1.911. Il divario è riconducibile in larga misura al vincolo di destinazione delle risorse previsto per le regioni del Mezzogiorno. «Fino allo scorso aprile - si legge nel rapporto - le amministrazioni locali pugliesi hanno bandito gare Pnrr per un valore stimato di circa 700 milioni, il 9% dell’importo totale». Quindi, secondo Banca d’Italia, i «Comuni pugliesi dovrebbero più che raddoppiare gli esborsi annui rispetto ai valori del triennio pre-pandemico». Alle nuove opere sono destinati 3,5 miliardi e queste risorse potrebbero indurre una crescita media annua del valore aggiunto nelle costruzioni nel 2023-2026 pari all’11% del livello registrato nel 2019 (5,9 in Italia). Si stima che a questa espansione dell’attività sia associato un aumento dell’occupazione fino a circa 7.100 lavoratori all’anno come picco massimo.

Il reddito delle famiglie in Puglia è cresciuto nel 2022 ma «l'alta inflazione ha eroso il potere di acquisto, calato dell’1,1%». E’ quanto emerge dal rapporto di Banca d’Italia presentato oggi a Bari. A fine 2022 l’inflazione si è attestata al 12,7% sui 12 mesi, il valore massimo raggiunto nell’anno e ha poi rallentato nei mesi successivi. L’aumento dei prezzi ha riguardato tutti i settori ma è stato sostenuto soprattutto dai prodotti alimentari e dalle spese per l'abitazione e le utenze. Nonostante tutto, è proseguita la ripresa dei consumi delle famiglie, +5,5% a prezzi costanti, tuttavia «la dinamica è stata frenata dai rincari e dal deterioramento del clima di fiducia, connesso anche con l'incertezza derivante dal conflitto in Ucraina», si legge. Il recupero rispetto al 2019 risulta ancora incompleto: il divario negativo si attesta al 2,8%. 

«Il picco vergognoso verso il basso è quello dell’occupazione, soprattutto della qualità dell’occupazione e dell’occupazione di quelle che sono le componenti più vivaci ma anche più fragili della società e parliamo delle donne, dei giovani e di tutti i portatori di diversità». Lo ha detto il capo della sede di Banca d’Italia di Bari, Sergio Magarelli, commentando il rapporto sullo stato di salute dell’economia pugliese. «La Puglia - ha aggiunto - in generale va nella direzione giusta, la velocità è positiva purtroppo siamo ancora un pò distanti» dal nord del Paese, «le parti migliori del Paese ci danno ancora una pista però abbiamo i fondamentali per porci come punto di riferimento dello sviluppo dell’intero Paese». «Il dato più positivo - ha concluso - è la crescita che vede la Puglia aver completato il recupero rispetto al 2019, il rimbalzo è completo e non è certo fermo anche se ha rallentato. Il settore industriale ha avuto una dinamica uguale a quella dell’anno scorso ma» gli imprenditori "hanno rafforzato i piani di investimento e questo è un segno di fiducia».

LE PAROLE DI FONTANA

«Non è più tempo di perdere tempo. L'indagine sulla congiuntura economica annuale dell’economia pugliese di Banca d’Italia conferma tale ipotesi. Benchè i principali fattori economici siano in crescita con un pil aumentato del 3,3%, superiore del 1,9% rispetto al periodo pre-pandemia, nel 2022 l’andamento del settore industriale si è indebolito per le difficoltà di approvvigionamento e il rincaro dei costi di materie prime e beni energetici, cresciuti anche a seguito del conflitto russo-ucraino. Le prospettive per i prossimi mesi prevedono un rallentamento della crescita e siamo preoccupati per la dinamica degli investimenti delle imprese, attesa in peggioramento». Lo ha evidenziato il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, a margine della presentazione del rapporto di Bankitalia a Bari. (Video Donato Fasano-Marisa Ingrosso)

«Le nostre imprese - ha aggiunto - hanno mostrato grande vivacità e resilienza. L’indagine evidenzia che a trainare la crescita sono stati in particolare i settori delle costruzioni e del turismo e che gli indicatori del mercato del lavoro registrano un miglioramento».

«E' evidente che, in questa fase - ha concluso - risulta cruciale l’implementazione del Pnrr e l’utilizzo delle risorse degli altri fondi europei per sostenere gli investimenti, in particolare quelli in tecnologie digitali e per l’efficienza energetica, per alzare finalmente il potenziale di crescita dell’economia nei prossimi anni, in vista di una ripresa più strutturale, stabile e duratura».

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