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Bari, truffa da 23 milioni alla Regione: la procura chiede cinque condanne

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Bari, truffa da 23 milioni alla Regione: la procura chiede cinque condanne

L’indagine della Guardia di Finanza fu aperta dopo una denuncia presentata nel 2018 dal presidente della Regione, Michele Emiliano, due anni dopo sei arresti

Venerdì 26 Maggio 2023, 13:30

BARI - Cinque condanne e due assoluzioni. Sono le richieste della Procura di Bari nel processo con rito abbreviato che si sta celebrando dinanzi al Tribunale di Bari su una presunta truffa da 23 milioni di euro ai danni dalla Regione, relativa a compensi legali pagati dall’ente per migliaia di contenziosi su indennizzi in agricoltura dal 2006 al 2019.

Ieri in aula il pubblico ministero Francesco Bretone (attualmente sostituto pg in Corte d’Appello ma applicato al processo di primo grado sulla truffa perché ne coordinò le indagini) ha discusso le posizioni dei sette imputati che hanno chiesto il rito abbreviato. Per Oronzo Pedico, Alessandro Calia, Francesca Pascazio, Anna Latrofa e Ferdinando Potenza ha chiesto la condanna, senza tuttavia quantificare le pene e rimettendo al giudice la valutazione sulle «pene di giustizia» da applicare. Per gli altri due, Alberto Primavera e Antonietta Murgolo, ha chiesto l’assoluzione. Dopo l’accusa ha discusso l’avvocato della Regione Puglia, costituita parte civile perché «le condotte ascritte, nonché il clamore mediatico connesso alla vicenda oggetto di contestazione, rappresentano, oltre ad un rilevantissimo pregiudizio economico per la Regione e, indirettamente, anche per l’intera comunità pugliese, una grave lesione dell’immagine dell’ente».

Sono poi iniziate le arringhe difensive, che si concluderanno all’udienza del 28 settembre.

In quella data saranno anche definiti i patteggiamenti. Altri sette imputati, infatti, hanno chiesto di patteggiare fino a 2 anni di reclusione (con pena sospesa). Tra questi l’avvocato barese Michele Primavera, principale imputato nel procedimento, altri avvocati del suo studio legale e una dipendente del Tribunale di Bari (Oronzo Panebianco, Assunta Iorio, Francesca Fiore, Giuliana Tarantini, Anna Maria Deruvo, Luca Pedroncelli).

Il procedimento ha coinvolto complessivamente 21 persone (gli altri rinviati a giudizio), tra le quali avvocati di diversi studi legali e assistenti giudiziari del Tribunale di Bari ai quali la Procura contestava, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, interruzione di pubblico servizio, truffa ai danni dello Stato, truffa aggravata ai danni della Regione, diverse condotte di falso relative ad autenticazione di firme, firme false di persone decedute, falsi domicili, riciclaggio e autoriciclaggio.

L’indagine della Guardia di Finanza, denominata «Leguleio», fu aperta dopo una denuncia presentata nel maggio 2018 dal presidente della Regione, Michele Emiliano, e nel dicembre 2020 ha portato all’arresto di sei persone.

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