BARI - Fino al prossimo 30 giugno a Turi (Bari) sarà vietato «utilizzare impropriamente aree pubbliche e o aperte al pubblico quale luogo di dimora e o di bivacco tramite stazionamento o posizionamento di tende, camper, roulotte, furgoni e autoveicoli e veicoli in genere, individualmente o in gruppo di qualsivoglia entità». È quanto prevede l’ordinanza firmata dalla sindaca Tina Resta lo scorso 8 maggio.
«L'ordinanza è identica a quella dello scorso anno e ha un solo obiettivo: tutelare il decoro delle aree pubbliche nulla di più», dichiara la prima cittadina spiegando, come si legge anche nel provvedimento, che «da diversi anni, nel periodo compreso tra maggio e giugno, un numero cospicuo di lavoratori extracomunitari stagionali raggiunge Turi per la tradizionale raccolta delle ciliegie» e molte aree pubbliche vengono «impropriamente usate come campeggio, determinando pericoli sia sotto il profilo igienico-sanitario sia sotto il profilo del decoro e della vivibilità urbana».

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L’ordinanza vieta anche «su tutto il territorio comunale» di «utilizzare fontane e o servizi igienici pubblici, utilizzare gli stessi per il lavaggio di indumenti, scarpe».
I lavoratori stagionali avranno difficoltà a trovare un alloggio anche perché la foresteria temporanea da 120 posti che lo scorso anno è stata finanziata con fondi regionali non sarà allestita. «L'area su cui sorgeva è stata dichiarata dal piano comunale di protezione civile approvato anche dalla Regione, a rischio idrogeologico - aggiunge Resta - ho chiesto aiuto ai comuni vicini come Conversano, Sammichele e Casamassima auspicando una accoglienza diffusa ma nessuno mi ha dato finora riscontri». Resta ha incontrato le associazioni di categoria e gli agricoltori chiedendo collaborazione «per dare un tetto dignitoso ai lavoratori stagionali regolari».
L'ALLARME COLDIRETTI: LA PIOGGIA HA DISTRUTTO I RACCOLTI
A maggio sono caduti quasi 1200 millimetri di pioggia in 34 comuni pugliesi, con fenomeni spesso violenti che hanno duramente colpito le colture in campo, a partire dalle ciliegie. E’ quanto denuncia in una nota Coldiretti Puglia sulla base dei dati rileveati dalle stazioni meteorologiche di Arif. Per verificare quelli che sono stati i danni del maltempo ad alcune particolari produzioni agricole nelle ultime ore c'è stato un sopralluogo nelle campagne della provincia di Bari, a cui hanno partecipato tra gli altri l'assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia ed il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni. In queste zone le «ciliegie primizie, le Bigarreau, sono andate irrimediabilmente perdute, mentre già iniziano a contarsi i danni sulle ciliegie Giorgia».
«Una ondata di maltempo che - sottolinea la Coldiretti regionale - ha colpito a macchia di leopardo tutta la Puglia, le città e le campagne con danni alle coltivazioni, dalla frutta alla verdura, ma anche bietole, grano, fino agli ulivi e alle vigne, ha strappato i teli dell’uva da tavola». Il maltempo viene evidenziato «ha provocato anche frane ed alluvioni in una regione dove 9 comuni su 10 pari all’89% del totale sono a rischio idrogeologico».
«L'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che - continua la nota - si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo». Secondo Coldiretti Puglia «sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 rischiano di essere superiori ai 6 miliardi stimati per lo scorso anno».