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Bari Torre Quetta, concessione al Veliero: Malanga a processo per turbativa d’asta

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Bari Torre Quetta, concessione al Veliero: Malanga a processo per turbativa d’asta

Rinvio a giudizio anche per la titolare della società. Il Comune è parte civile

Mercoledì 05 Aprile 2023, 13:54

BARI - Finiscono a processo gli ex gestori della spiaggia di Torre Quetta. La titolare e il compagno della società «Il Veliero», protagonista di un lungo contenzioso con il Comune, sono stati rinviati a giudizio per aver alterato la gara per la gestione della spiaggia. Dal 27 giugno saranno processati Rosa Di Modugno, titolare della società, e Orlando Malanga, ritenuto gestore di fatto dell’attività. I due imputati rispondono entrambi di concorso in turbativa d’asta e la sola Di Modugno di falso e di una contravvenzione per aver eseguito «innovazioni non previste dalla concessione demaniale», realizzando opere non autorizzate o posizionando una pedana in legno con lettini e ombrelloni nell’area destinata a spiaggia per gli animali domestici.

L’accusa più grave è quella di aver turbato la gara di appalto con la quale nel 2018 l’azienda si è aggiudicata la gestione della spiaggia comunale (mantenuta fino al maggio del 2020, quando la società è stata destinataria della interdittiva antimafia, poi revocata). In particolare, avrebbero dichiarato «il possesso dei requisiti di idoneità professionali per partecipare al bando per “servizi turistico ricreativi” e la titolarità della apposita iscrizione alla Camera di Commercio», quando invece l’iscrizione risultata per la diversa attività di gestione bar. Avrebbero poi assicurato nella offerta tecnica manifestazioni e eventi da realizzare, senza far seguire poi «alcuna concreta programmazione». Si tratta di condotte «connotate - si legge nell’imputazione - da natura fraudolenta e idonee a ingannare la commissione deputata all’esame delle offerte» che avrebbero portato all’aggiudicazione ritenuta «illegittima» del servizio di gestione della spiaggia sul lungomare sud della città.

Nella delibera di costituzione di parte civile, il Comune ha ritenuto «moralmente doverosa, oltre che giuridicamente plausibile, l’adozione di misure concrete che possano, tramite un intervento decisivo nel processo, offrire piena tutela all’amministrazione e alla cittadinanza barese, ingiustamente lesa nel patrimonio e nella propria immagine». Nel processo il Comune di è costituito parte civile con l’avvocato Guglielmo Starace. La revoca della concessione fu il primo atto di un contenzioso iniziato nel maggio 2020, a meno di due anni dall’affidamento della gara. E sarebbe stata anche la ragione delle minacce rivolte al sindaco Antonio Decaro e all’assessora alle Attività economiche Carla Palone dal figlio di Malanga, Pietro, per il quale è in corso un parallelo processo penale.

«A.D. C.P. da adesso siete il mio chiodo fisso. Il sangue è arrivato agli occhi», «Ridateci ciò che è nostro, lì abbiamo dato sangue e sudore», «Ridateci ciò che è nostro pezzo di m…» sono i post su facebook ritenuti intimidatori. Pietro Malanga ha fatto richiesta di messa alla prova, e questo potrebbe estinguere il reato. Suo padre, invece, dovrà difendersi in un processo.

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