Oggi a Francavilla

Emozioni e risate con «Quasi amici»: Ghini e Ruffini sul palco di Bari

Livio Costarella

Appuntamento l’1 e 2 aprile al Teatroteam, poi il 3 aprile a Brindisi e il 4 a Lecce

Nel 2011 è stato uno dei film più sorprendenti dell’anno, nominato ai Golden Globe come miglior film straniero e vincitore di un Premio César per il miglior attore a Omar Sy. Adesso il lungometraggio Quasi amici - in Italia, tra i film francesi, quello di maggiore incasso - diventa una pièce teatrale, nell’adattamento e regia di Alberto Ferrari, con protagonisti Massimo Ghini e Paolo Ruffini: dopo la data di ieri al Teatro Fusco di Taranto, lo spettacolo sarà in scena sabato 1 aprile (alle 21) e domenica 2 (alle 18.30) al Teatroteam di Bari (biglietti on line su teatroteam.it, infotel: 080.5210877).

Nel tour pugliese, Quasi amici apre il sipario anche oggi a Francavilla Fontana (Cinema Teatro Italia, ore 21), lunedì 3 aprile al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi (20.30) e martedì 4 al Politeama Greco di Lecce (20.45).

La vicenda è ispirata a una storia vera: Driss è un ragazzo appena uscito di prigione, in cerca di una occupazione. Philippe è un signore colto e di mezza età, tetraplegico a causa di un incidente e in cerca di qualcuno che lo aiuti in casa. Driss gli si presenta, sperando di ottenere un posto senza grandi sforzi. Nonostante la sua poca voglia di fare, Philippe vede nel giovane qualcosa che lo spinge a tenerlo con sé. Col tempo i due instaurano un rapporto inimmaginabile: diventeranno confidenti, complici, «quasi amici».

Nel cast dello spettacolo, oltre a Ghini e Ruffini, figurano anche Claudia Campolongo, Francesca Giovannetti, Leonardo Ghini, Giammarco Trulli, Alessandra Barbonetti, Diego Sebastian Misasi.

«Quasi Amici è una storia importante - spiega il regista Alberto Ferrari -, di quelle che meritano di essere condivise e raccontate. Anche con il linguaggio delle emozioni più profonde: quello teatrale.

I protagonisti sono talmente diversi da costituire una teorizzazione dell’antimateria. Due particelle che potrebbero portare a un’esplosione, un annichilimento delle proprie personalità. E invece avviene il miracolo. Si incontrano per un caso e questo farà sì che diventino uno per l’altro indissolubili. Non lo sanno, ma possiedono un dono che ognuno può donare all’altro: la leggerezza. Nell’adattamento teatrale il ruolo di Philippe, l’uomo sulla sedia, viene riequilibrato, perché nella versione cinematografica è molto sbilanciato il racconto a favore di Driss. Sul palco i due ruoli saranno equiparati per poter scavare molto di più nel loro rapporto e nella ricerca di questa leggerezza calviniana che ci faccia emozionare, godere, riflettere e ridere fino alle lacrime, se necessario».

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