Sabato 06 Settembre 2025 | 15:08

Bari, violenza a bordo dell’ambulanza: «9 anni di carcere al soccorritore»

 
Isabella Maselli

Reporter:

Isabella Maselli

Montesano Salentino, ambulanza con anziana a bordo si scontra con auto e sfonda recinzione di una casa

La richiesta di condanna della Procura nei confronti di un 36enneI. presunti abusi su una studentessa risalirebbero al 31 ottobre 2021

Mercoledì 15 Febbraio 2023, 13:01

BARI - Nove anni di reclusione. Tanto rischia il 36enne Gaetano Notaro, il presidente della associazione di volontari soccorritori che forniva assistenza durante la festa di Halloween del 31 ottobre 2021 al Palaghiaccio. Durante la festa, a bordo dell’ambulanza, Notaro - è l’accusa - avrebbe violentato una studentessa universitaria 20enne.

L’imputato, agli arresti domiciliari dal 18 gennaio 2022, è sotto processo per violenza sessuale aggravata.

L’accusa, rappresentata in aula dal pm Francesco Diliso, è di aver abusato della ragazza a bordo del mezzo di soccorso, approfittando del fatto che era ubriaca. Notaro ha sempre negato la violenza.

Un uomo dalla «personalità sinistra», lo definirono i giudici del Tribunale del Riesame confermando la misura cautelare, capace di abusare di una giovane donna «con modalità subdole e, ragionevolmente, previa somministrazione di farmaci alla vittima».

Quella sera, forse a causa di qualche drink di troppo, la ragazza aveva avuto un malore. Era stata quindi accompagnata all’ambulanza posizionata all’esterno del Palaghiaccio, dove era stata organizzata la festa universitaria. Dopo aver fatto salire la 20enne sul mezzo, l’avrebbe fatta stendere sul lettino e le avrebbe prestato i primi soccorsi, misurandole pressione e tastandole il ventre per poi «somministrale presumibilmente farmaci anestetici» si legge nell’imputazione. Poco dopo avrebbe «abusato dell'instabile equilibrio psicofisico della donna che le impediva una pronta reazione, costringendola a subire un rapporto sessuale non consenziente» e trattenendola a bordo del mezzo per circa due ore.

L’arrestato, insomma, avrebbe «abusato della sua funzione e della minorata difesa della donna» al momento del fatto, si legge negli atti, in quanto «ubriaca e in stato di semi incoscienza, probabilmente indotta alla sonnolenza attraverso la somministrazione di gocce» e così l’avrebbe «costretta a subire atti sessuali».

La presunta vittima inizialmente non ha raccontato gli abusi e solo dopo due settimane, dopo essersi confidata con la sorella e alcuni amici, alcuni dei quali sono stati chiamati a testimoniare nel processo, ha deciso di rivolgersi ad un centro antiviolenza, al Policlinico e poi alle forze dell’ordine per denunciare. Agli investigatori ha quindi fornito «i particolari dell’abuso subito, descrivendone lucidamente ogni dettaglio, anche i più umilianti».

«Lui si è approfittato di me che versavo in quelle condizioni. L’ho sentito ansimare, ho sentito il suo corpo sul mio» è uno dei passaggi del suo racconto.

Alle dichiarazioni accusatorie rese dalla vittima si aggiungono quelle dei familiari e amici con i quali la ragazza si è poi confidata e anche quelle degli amici con cui era andata alla festa, i quali «hanno concordemente raccontato delle incomprensibili ostilità opposte dall’operatore dell’ambulanza a permettere loro di vedere o parlare» con la 20enne durante le circa due ore in cui era stata tenuta chiusa dentro l’ambulanza con Notaro.

Ripercorrendo tutti gli elementi di prova acquisiti e confermati nelle udienze del processo, la Procura ha chiesto ieri la condanna di Notaro. Ha preso poi la parola l’avvocato della ragazza, costituita parte civile. Si tornerà in aula il 21 marzo per la discussione delle difesa e forse già in quella data ci sarà la sentenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)