BARI - Stava pulendo le seppie sugli scogli del lungomare, di fronte la città vecchia, quando una pattuglia di agenti della Polizia locale gli si avvicinò invitandolo a continuare a casa quella attività, anche perché una vecchia ordinanza comunale degli anni Ottanta vieta l’utilizzo di acqua di mare prelevata in quel punto, perché inquinata. L’uomo, un 54enne di Bari vecchia con qualche piccolo precedente penale, avrebbe reagito minacciando una vigilessa con uno dei coltellini che stava usando per pulire il pesce. Ora per lui è arrivata la condanna penale a 20 giorni di reclusione per minacce a pubblico ufficiale.
Erano le 10.30 del 20 luglio 2020. Una calda giornata di piena estate sul lungomare, all’altezza dell’arco di San Nicola, lato mare. L’imputato era «intento a pulire delle seppie, munito di secchielli e vaschette piene di acqua di mare prelevata in loco» ricostruiscono i giudici. Gli si avvicinò una pattuglia di agenti i quali «rilevata la inosservanza di una ordinanza sindacale del 1984 che espressamente vietava di “utilizzare, trasportare, vendere o detenere acqua di mare” prelevata lungo quel tratto di litorale, nell’interesse della salute pubblica e perché inquinate», invitavano l’uomo ad allontanarsi e proseguire a casa. Secondo la ricostruzione accusatoria, il 54enne avrebbe reagito «intimando alla pattuglia di andarsene» e «brandendo un coltello a punta, della lunghezza totale di cm 32, lama lunga cm 18 e larga, nella parte profonda cm 5, sollevandolo e con la lama rivolta nella direzione» dell’agente.
Per il Tribunale, che ha condannato il 54enne al termine di un processo con rito abbreviato, «con la sua condotta ha sicuramente cercato di intimidire la vigilessa con l’uso del coltello» e...