Il fenomeno

Bari, botti, schiamazzi e rifiuti all’ombra della Basilica di San Nicola

Luca Natile

Padre Distante: «Basta bivacchi sul sagrato, è uno spettacolo indegno per fedeli». Il rettore invoca «opportune ordinanze»

BARI - La mala movida si è spostata sul sagrato della Basilica tra tiratardi fracassoni, violazioni amministrative, fuochi di artificio illegali, esibizioni fuori orario e sporcaccioni. «Basta al bivacco sul sagrato della Basilica!» ha tuonato dal pulpito padre Giovanni Distante rettore della Basilica Pontificia San Nicola.

«Lo spettacolo offerto questa mattina (ndr, ieri per chi legge) ai fedeli e devoti di San Nicola, con residui di batterie pirotecniche, incarti di panzerotti sparsi ovunque, bottiglie di spumante, non è certamente degno di una Città decantata dal mondo intero come la “città di San Nicola”, ma irrispettosa del monumento innalzato dai suoi Padri come segno imperituro di un patto d’amore sancito con un così potente Patrono e Protettore».

Il superiore della Basilica è rimasto senza parola quando aprendo il portale per accogliere i fedeli nel primo giorno delle celebrazioni dedicate al San Nicola dei baresi, ha visto un tappetto di prodotti di scarto della «dolce vita» barivecchiana. Uno spettacolo non originale, non era la prima volta che il popolo della notte abbandonava sul sagrato i resti delle bisbocce, ma questa volta padre Distante, in un soprassalto di indignazione ha alzato la voce per rimproverare, attraverso una nota diffusa pubblicamente, gli incivili e gli sporcaccioni.

«La Basilica va protetta da ogni atto “incivile”, anche con opportune ordinanze - ha proseguito nella sua reprimenda - per lanciare un segnale coercitivo verso quei cittadini, grazie a Dio pochi, che vanno educati ad amare la città, particolarmente il suo cuore: la Basilica che conserva gelosamente da ormai quasi mille anni le reliquie del Santo più amato dell’umanità!»

All’ombra della chiesa di San Nicola scorre dolce, frenetica, sconcia e rumorosa la notte tra locali aperti fino a «troppo» tardi e happy hour fuori tempo massimo. La sera dai vicoli, dagli slarghi, dal sagrato sale fin sui terrazzi, il vociare e il tintinnio dei brindisi, dei colli delle bottiglie di vetro che si toccano, dei botti sparati per festeggiare chissà cosa.

Crocchi di persone che cianciano, assembramenti così stretti da sembrare stormi di civette che si muovono all’unisono. I «guasti» di questa vita notturna traboccano dai cestini dei rifiuti e si ammucchiano per strada. Le segnalazioni, e gli sos affidati ai numeri di pronto intervento delle forze dell’ordine raccontano di problemi di decoro e invivibilità, urla e schiamazzi, di degrado, di bottiglie rotte e rifiuti abbandonati sui marciapiedi. Caos che provoca stress e che si trasforma in un diffuso senso di insicurezza, spingendo i residenti a chiedere un’intensificazione dei controlli in strada. La mala movida, nel Murattiano, come a Bari Vecchia vive di eccessi e cattiva educazione.

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