Passa da Bari il futuro della Medicina di Precisione dell’Unione Europea e la speranza di una cura “su misura” per tutti, a maggior ragione per chi è affetto da una malattia rara. È stato appena varato il progetto Infrastruttura dei dati del genoma (Gdi), finanziato dalla Commissione Ue con 40 milioni di euro e coordinato da Elixir, l’Infrastruttura di ricerca europea per le scienze della vita e la bioinformatica che si basa su “nodi” nazionali. Nel nostro Paese il nodo di Elixir ha sede amministrativa nel capoluogo pugliese, presso l’Istituto di Biomembrane, Bioenergetica e Biotecnologie Molecolari (Ibiom) del Cnr, appena stato finanziato con 18 milioni di euro del Pnrr e coordinato da Graziano Pesole, professore di Biologia molecolare dell’Ateneo “Aldo Moro”.
Professore qual è il punto di arrivo del progetto?
«Ogni individuo ha un profilo genetico specifico e diverso da quello di tutti gli altri, tanto che il Ris Carabinieri scopre gli autori dei delitti proprio grazie al Dna di un individuo. Ebbene, partendo dallo specifico profilo genetico, è possibile somministrare terapie e farmaci che sono su misura per ciascuno».
Massimizzando gli effetti positivi e minimizzando quelli avversi?
«Esatto, perché ognuno è diverso»...