L'iniziativa

«FlyOn», la realtà virtuale per esplorare in volo Gravina restando fermi

Marina Dimattia

Un tour nel cuore dei paesaggi di una delle zone archeologiche più grandi del Sud Italia

GRAVINA -  Volare stando fermi. Che sia sulle proprie gambe o su una carrozzina il risultato non cambia: un vortice di emozioni che lasciano senza fiato. Giuseppe Visci, 38 anni, e Giovanni Calderoni, 37, gravinesi doc, ma da due anni “cittadini dell’alta quota”, sono tornati qualche giorno fa dalla Bit (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano gratificati all’inverosimile, grazie ai consensi ottenuti dalla realtà virtuale (che hanno creato in piena pandemia) “FlyOn”. A loro, impegnati a tempo pieno nell’arte molitoria (mugnai), ma con l’hobby del drone (con certificazione ENAC), va il merito di aver avviato un progetto che consente di elargire i servizi turistici del territorio anche alle persone con disabilità, e quindi con ridotta motricità, grazie all’utilizzo di visori e della tecnologia FPV (First Person View): un sistema che permette di guardare ed esplorare scenari poco conosciuti o morfologicamente impossibili da raggiungere.

«FlyOn è passione per il volo, per la conoscenza autentica dei luoghi, per l’esplorazione di aree impervie, per un turismo accessibile», spiegano i due amici di lunga data, oltre che doppiamente colleghi. Nello stand di Puglia Promozione sono stati osannati anche dal governatore Michele Emiliano per il loro «grande lavoro di promozione territoriale legato al progetto FlyOn vincitore del bando regionale PIN (iniziativa promossa dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI) che ha portato da Milano - ha spiegato il presidente della Regione - a visitare Gravina e le gole profonde dei suoi canyon con la visuale mozzafiato dei droni. Un tour nel cuore dei paesaggi di una delle zone archeologiche più grandi del sud Italia».

Ma la loro è anche una storia non priva di risonanze autobiografiche. «Ho vissuto sulla mia pelle la disabilità di mio padre - spiega Visci - e per questo, pensare di rendere accessibili a tutti, seppur virtualmente, luoghi altrimenti inaccessibili è la nostra soddisfazione più grande. La start-up è nata effettivamente tra marzo e luglio 2020, da allora in attesa della ripresa dei flussi turistici rallentati dalla pandemia ci siamo dedicati alle associazioni che si occupano di disabilità. Vedere questi ragazzi emozionati ci riempie ogni volta il cuore. In linea generale, puntiamo a trasmettere una conoscenza del territorio in una modalità nuova».

Due le strade che si aprono a turisti e cittadini. L’utente viene portato sul luogo individuato del tour e lì, indossando il visore personale, è pronto a godere del viaggio in real time da terra o, laddove le condizioni meteo non dovessero permettere la realizzazione in diretta del video, i fruitori vengono messi nelle condizioni di visionare voli già realizzati. Travolti da una scia inaspettata di consensi, i due imprenditori pur con i piedi per terra, non nascondono progetti ancor più ambiziosi nel futuro prossimo, sempre con lo sguardo all’insù, a quel cielo che regala spettacoli inediti.

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