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Bari, ragazzina 12enne morì dopo intervento al Pediatrico: medico a processo

 
Redazione online

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Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Via Giovanni Amendola, 207, 70126 Bari, Italia

Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari

Presunti ritardi di diagnosi e somministrazione di un farmaco salvavita

Lunedì 01 Marzo 2021, 15:16

BARI -  Il gup del Tribunale di Bari Rossana De Cristofaro ha rinviato a giudizio Leonardo Milella, il primario del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, dove il 19 settembre 2017 morì la 12enne di origini colombiane Zaraj Tatiana Coratella Gadaleta, per una ipertermia maligna subito dopo un intervento di riduzione di una frattura al femore. Il medico, difeso dall’avvocato Angelo Loizzi, sarà processato a partire dall’11 giugno per il reato di omicidio colposo. Nell’udienza preliminare si è costituito parte civile il padre della vittima, assistito dall’avvocato Michele Laforgia. Nell’ambito della stessa vicenda ha patteggiato nei mesi scorsi la pena a 14 mesi di reclusione l’altro medico inizialmente indagato, l’anestesista Vito De Renzo, il quale durante l'intervento ortopedico avrebbe somministrato per l’anestesia generale un farmaco controindicato in caso di patologie congenite come quella di cui soffriva la 12enne.

Al primario, intervenuto ad operazione chirurgica conclusa, la pm Bruna Manganelli contesta di aver erroneamente diagnosticato una "tromboembolia polmonare» e «ritardato» di altre tre ore «la somministrazione del farmaco salvavita». "La scelta del dottor Milella di affrontare il processo è stata doverosa» dichiara l’avvocato Loizzi (Studio Fps), spiegando che "solo l’accertamento dibattimentale potrà chiarire, in maniera evidente e senza dubbi, che il mio assistito ha agito nel pieno rispetto dell’arte medica». Parallelamente al procedimento per omicidio colposo, la Procura aveva aperto un’altra indagine, sulla base di una denuncia del padre della 12enne, relativa alla reale disponibilità del farmaco nella struttura ospedaliera. La pm ha chiesto l'archiviazione ma la parte offesa si è opposta e si è in attesa di fissazione dell’udienza dinanzi al gip. 

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